Il mondo virtuale raccoglie sempre più abitanti e allora c’è chi decide di farci affari…
Anni fa fece scalpore l’apparizione, in diversi titoli EA, di cartelli che il comitato elettorale a favore dell’allora candidato alle presidenziali USA Barack Obama commissionò per irrompere con la campagna elettorale anche nell’universo videoludico. Nel 2020 l’accesa sfida tra Joe Biden e Donald Trump ha lambito, ugualmente, i mond virtuali, con l’esponente democratico più volte in visita nelle isolette di Animal Crossing degli utenti Nintendo. Insomma, non si può proprio più star tranquilli e sono sempre più numerose le società che decidono di reclamizzare direttamente i propri prodotti nel mondo virtuale, con oggetti ad hoc e situazioni ludiche tematiche. Con l’approdo di Isobar Italia nell’universo Roblox, la piattaforma in cui si possono creare i propri mondi virtuali e socializzare con altri utenti, ora sono proprio le agenzie pubblicitarie a sbarcare nel mondo dei videogiochi.
Quando i giocatori entrano nel mondo Isobar, hanno dieci minuti per portare a termine un pitch. Ogni attività, ovviamente, è brandizzata. “La fase di brainstorming – ci hanno comunicato – è rappresentata come un labirinto, Inspologic Dimension, in cui si rischia di perdersi tra le idee o scoprire il Brilliant Glowb. L’ADgenda Fortress protegge il BUDG€T DUNG€ON da possibili nemici, mentre a Patienceville si attendono i feedback. Allo scadere del tempo, il numero di gemme raccolte determinerà il livello raggiunto dall’utente: da Creative Master a Creative To be”.
“Il metaverso è la parola che sarà sulla bocca di tutti, un fenomeno che è letteralmente esploso, e che è qui per restare”, ha detto Massimiliano Chiesa, CEO di Isobar Italia, spiegando la scelta di irrompere nel mondo virtuale. “Citando la CX Survey 2021 di Isobar Global, oggi gli eventi virtuali superano gli eventi reali in termini di numeri, rilevanza e capacità di creare qualcosa che prima non esisteva. E – ha aggiunto Chiesa -, se nel mondo che la pandemia ci sta lasciando in eredità, l’86% dei CMO concorda sul fatto che la maggior parte delle interazioni dei consumatori con i brand avviene online, sbarcando su Roblox abbiamo voluto offrire un esempio concreto di come sia possibile entrare in territori non ancora esplorati, rompere gli schemi, sfidare i preconcetti”.
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Insomma, le agenzie pubblicitarie sbarcano nei videogiochi alla ricerca di pubblico e di nuovi metodi di comunicare e reclamizzare i prodotti: forse non tutti apprezzeranno l’idea, visto che quei mondi sono abitati soprattutto da giovanissimi poco armati a difendersi dall’attrattività di certi messaggi, ma in fondo è quanto già accade oggigiorno con le pubblicità durante i cartoni animati…