Un progetto nato per caso arriva a coinvolgere il meglio del cinema italiano: non solo Bud Spencer e Terence Hill, ma anche Oliver Onions e Renato Casaro, cartellonista di kolossal internazionali. L’intervista a Gerardo Verna, a capo di Trinity Team. «Che imbarazzo dare dritte a chi ha lavorato con Sergio Leone»
È l’ottobre del 2015 e Gerardo Verna, programmatore di videogiochi a tempo perso, arriva un po’ intimorito nella capitale. «Dovevo andare a Roma nord, nella storica palazzina in cui Carlo Pedersoli viveva con la famiglia ed ero parecchio ansioso… diciamo pure agitato, perché portavo con me il videogioco che avevamo creato sui film di Bud e Terence senza avere lo straccio di un’autorizzazione: poteva finire molto male. È finita benissimo».
Anche gli angeli videogiocano
Sono passati otto anni esatti da quel giorno e quel videogioco fatto per passione nei ritagli di tempo è diventato un videogame a tutto tondo, venduto ovunque nel mondo («persino in Cina e in Giappone»), appena arrivato al secondo capitolo: Slaps and Beans 2 dopo un esordio che ha raccolto un successo inatteso. Ma all’inizio i progetti erano ben altri: «Avevamo creato quella demo per una competizione tra nerd e mai avremmo pensato di pubblicarla sul serio», ricorda ridendo Gerardo, «poi però iniziò a rimbalzare sul web, Wired parlò di noi e in men che non si dica si affacciarono sull’uscio diversi publisher interessati a finanziare il progetto». C’era però un problema non da poco: «Non avevamo i diritti di tutto il materiale che avevamo utilizzato, pensavamo di fermarci al semplice omaggio».
Ecco perché Gerardo Verna prende il treno e parte per Roma. «Era una domenica pomeriggio, io ho parlato coi figli: Bud era nel suo appartamento all’ultimo piano, ma non me la sono sentita di chiedere se potessi incontrarlo. È un rimpianto enorme che mi porterò sempre dietro visto che di lì a poco sarebbe scomparso». Si fa cupo il tono di Gerardo, oggi numero 1 di Trinity Team, startupper al terzo videogioco, ma soprattutto fan sfegatato dei film di Bud Spencer e Terence Hill. «Negli anni ’70 e ’80 quei film erano considerati di serie B, ma oggi il grande pubblico li sta rivalutando: sono commedie sempreverdi».
Come nasce Slaps and Beans 2
Quando coi suoi compagni d’avventura – Fabrizio Zagaglia, Marco Agricola e Manuel Labbate – decide di sviluppare un videogame che si rifaccia a personaggi amati tanto dal pubblico italiano quanto da quello estero, nessuno di loro ha dubbi: «Abbiamo pensato subito a quella coppia inossidabile: i loro film sono stati proiettati negli USA, hanno moltissimi fan in Germania e nell’Europa dell’Est e ben si sposano con il gameplay di un picchiaduro a scorrimento, nostalgico e in pixel art».
I Pedersoli ne sono subito entusiasti. Bud non si fa vedere ma è colpito dalla possibilità di ritornare su piccolo schermo, almeno virtualmente, in compagnia del compagno di mille scazzottate. Tant’è che alza la cornetta e chiama oltreoceano Terence Hill per convincerlo a essere della partita. «Slaps and Beans è un videogioco nato con una serie di colpi di fortuna e congiunzioni astrali incredibili», ammette Gerardo. «Ci ha aiutato molto anche il fatto che quando siamo andati da Bud e da Terence non fossimo ancora una azienda ma semplici fan: questo ci ha permesso di avere molta più libertà d’azione».
Una libertà d’azione che permette di coinvolgere sempre più celebrità all’interno del loro progetto: «Quella di Bud e Terence è una grande famiglia: ci hanno dato tantissimi contatti. Per questo secondo videogame ci siamo rivolti agli Oliver Onions, il gruppo musicale dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis, per avere le musiche originali dei film e pure qualche inedito» [possiamo solo dirvi che c’entra David Hasselhoff ndR]. E poi c’è una cover realizzata a mano da Renato Casaro, cartellonista del grande cinema internazionale, che ha creato le locandine dei film di Bud & Terence, come anche di colossal del calibro di C’era una volta in America, I magnifici sette, 007 Octopussy e Never Say Never Again. «Ero davvero imbarazzato a dare dritte a chi ha lavorato con Sergio Leone».
E poi c’è il doppiaggio: «Inizio a temere che io ami più realizzare un film che un videogioco», scoppia a ridere Gerardo. «Per Slaps and Beans 2 volevamo proprio ricreare una pellicola con Bud e Terence, per questo abbiamo lavorato sodo per aggiungere il doppiaggio. La parte più difficile è stata trovare voci che sostituissero i doppiatori originali, gli indimenticabili Pino Locchi e Glauco Onorato: in principio pensavamo di rivolgerci a imitatori, poi però abbiamo deciso di scegliere tra attori veri e propri, facendo scouting sui gruppi social privati popolati dagli artisti: è così che siamo arrivati a Bruno Schirripa per Bud e a Michele Gammino, voce storica di Harrison Ford, per Terence».
E in effetti Slaps and Beans 2 è una versione ampiamente migliorata e corretta del primo, che «in alcuni tratti era un po’ acerbo» ammette il Ceo e founder di Trinity Team. Del resto lo sviluppo del predecessore era costato appena centomila euro o poco più. In questo nuovo titolo oltre al doppiaggio sono state introdotte numerose sequenze in cui ha maggior senso cooperare con un amico (l’ideale infatti è affrontare l’avventura con un’altra persona) o comunque alternando il controllo dei due personaggi, ciascuno con mosse e abilità differenti, tratte di peso dalle pellicole. «Abbiamo un sacco di progetti per il futuro, ci piacerebbe però restare un team piccino, a misura di startup, ma ingrandire leggermente i nostri progetti», chiosa Gerardo. E un terzo capitolo di Slaps and Beans è nell’aria? «Ormai abbiamo usato tutto il materiale cinematografico e musicale a nostra disposizione, ma ammetto che non mi dispiacerebbe metterci alla prova con un’avventura inedita…» Il team lascia la porta socchiusa, insomma. Una notizia che farà felici soprattutto i fan che avrebbero la possibilità di vedere ancora Bud e Terence su piccolo schermo alle prese con scazzottate sempre nuove.