La startup di videogiochi Barkers Crest Studio ci ricorda che si deve sempre andare oltre l’aspetto estetico
Per fortuna che qui, su StartupItalia, l’ultimo parametro che prendiamo in considerazione, quando recensiamo un gioco (soprattutto quelli sviluppati dalle startup, che non hanno certo a propria disposizione le risorse umane ed economiche vantate dalle major) è la grafica. Con chi non ha dalla sua grossi budget si deve essere più indulgenti: mai come per loro vale la regola che “conta il pensiero”, nel senso che a pesare debba essere soprattutto l’idea alla base del progetto, l’intuizione attorno alla quale è stato costruito il gameplay. Così, anche un titolo come Tee Time Golf che, è inutile nasconderlo, è bruttarello forte, può essere trattato come merita.
In parte, la povertà grafica di Tee Time Golf si spiega col fatto che il titolo, in origine, fosse stato pensato per VR che, è noto, dato il dispendio di risorse per simulare ambienti davvero immersivi non permette agli sviluppatori di spingersi troppo in là col dettaglio. La versione Switch, però, va oltre, proponendo una (brutta) grafica per Wii (anche i personaggi sembrano le brutte copie dei Mii). Ma, appunto, Tee Time Golf ha altre qualità.
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A iniziare dal fatto di presentare un gameplay opportunamente stratificato, capace di regalare soddisfazioni tanto a coloro che intendono spenderci sopra una quantità spropositata di ore per apprenderne i minimi segreti, quanto ai golfisti della domenica, in cerca di un videogame che non li stressi più di tanto, perché vogliono solo divertirsi.
La startup di videogiochi statunitense Barkers Crest Studio riesce insomma a barcamenarsi tra le istanze, opposte, di due platee antitetiche di videogiocatori. Naturalmente, Tee Time Golf non ha pretese di essere un titolo sportivo simulativo, ma questo non significa che in pochi colpi si arrivi in buca, specie alle prime partite.
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In alcuni punti, però, è stato semplificato troppo: per esempio nella zona del green avremmo preferito la comparsa di una grafica che indicasse eventuali pendenze, invece bisogna affidarsi all’istinto, salvo poi vedere la pallina curvare all’improvviso, facendo sfumare un ottimo punteggio.