A Glasgow anche l’ex Ceo di Amazon, Jeff Bezos
Nuova giornata di lavori a Glasgow, in Scozia, dove fino al 12 novembre è in programma la COP26, conferenza che riunisce migliaia di delegati da tutto il mondo per discutere e trovare le soluzioni concrete contro i cambiamenti climatici. Ieri è stata la giornata inaugurale, che si è conclusa con un importante accordo per fermare la deforestazione. Di questo si è parlato oggi sulla stampa, con plausi e critiche. Il testo è stato sottoscritto da oltre cento Stati (tra i quali anche l’Italia): compaiono Brasile, Russia e Indonesia, tanto per citare alcuni dei paesi che ospitano polmoni verdi estesi sul proprio territorio. «Sottolineiamo il ruolo critico e interdipendente delle foreste di tutti i tipi, della biodiversità e dell’uso sostenibile del suolo nel permettere al mondo di raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile», hanno dichiarato i paesi firmatari.
Leggi anche: COP26 a Glasgow: i temi, l’agenda e gli obiettivi della conferenza sul clima
COP26: testo efficace sulla deforestazione?
L’accordo della COP26 sulla deforestazione è il primo partorito a Glasgow. Tuttavia non ha previsto alcun tipo di vincolo, nè di sanzione per chi trasgredirà o verrà meno agli impegni presi. L’abbattimento delle foreste è uno dei tasti più dolenti quando si parla di ambiente e di tutela del pianeta. Secondo il WWF, “il ritmo con cui stiamo consumando le foreste del pianeta è preoccupante, peraltro i dati sulla deforestazione non tengono conto delle aree che ogni anno vengono irrimediabilmente degradate a causa del sovrasfruttamento delle foreste”. La stessa ONG ha pubblicato dati in merito: “Negli ultimi 30 anni la superficie forestale a livello mondiale si è ridotta di oltre 420 milioni di ettari, con un ritmo che dal 2010 è di circa 4,7 milioni di ettari all’anno”.
Bezos: arrivo a Glasgow con polemica
Nelle ultime ore è passato per il summit di Glasgow anche Jeff Bezos, ex amministratore delegato di Amazon e uomo più ricco del mondo. Da quando ha lasciato l’incarico a Andy Jessy, Bezos si è concentrato non soltanto sulla space economy, ma anche sulla Bezos Earth Foundation. Tra gli impegni annunciato alla COP26 c’è quello di formare la più grande area marina protetta del pianeta tra sud e centro America. Il fondatore dell’ecommerce più noto in Occidente non ha trovato solo applausi a Glasgow: il suo arrivo con jet privato (e non sarebbe l’unico) a un summit sul clima ha suscitato non poche critiche.
Leggi anche: Vaia, la tempesta che colpì il Trentino diventa un documentario
Il palcoscenico della COP26 di Glasgow è un’opportunità notevole anche per politici e capi di Stato che rappresentano piccole nazioni, di cui poco o nulla si sa. Nel suo intervento in plenaria – il Guardian raggruppa ora dopo ora gli speech dei relatori – il presidente dell’isola di Palau, Surangel Whipps Jr, ha usato una frase choc per scuotere i grandi della terra. «Francamente – ha detto – non c’è dignità in una morte lenta e dolorosa: potreste anche bombardare le nostre isole invece di farci soffrire solo per assistere alla nostra lenta e dolorosa scomparsa». Il messaggio è chiaro: per molti Glasgow è l’ultima occasione utile per un passo concreto a sostegno dell’ambiente.