Il Living Farming Three sviluppato da LIFEdata ed Hexagro promuove la sostenibilità ambientale con il digitale e l’AI dimostrando come la transizione digitale promuove la sostenibilità ambientale
La pandemia ha fatto emergere un’attenzione maggiore a stili di vita più sostenibili, spingendo le persone a desiderare un contatto più stretto con la natura. Secondo i risultati del sesto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, l’indagine annuale sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della sostenibilità, nel 2020 il 38% degli italiani si è dichiarato appassionato al tema della sostenibilità, mentre il 34% si dice interessato. Complessivamente, 36 milioni di italiani (su 50,6 milioni di maggiorenni) affermano di essere coinvolti da questo tema. Si tratta di una cifra oggi quasi raddoppiata rispetto al 2015, quando erano “appena” 21 milioni interessati al tema e predisposti a cambiare le proprie abitudini.
Come avvicinare i consumatori di oggi, sempre più iperconnessi e con la necessità di soddisfare i bisogni e risolvere problemi nel minor tempo possibile, al tema della sostenibilità ambientale attraverso la tecnologia, con esperienze semplici, veloci e significative?
L’esperienza phygital è la nuova modalità di interazione che trae le migliori componenti dall’esperienza digitale come immediatezza, immersione e velocità, per integrarsi con prodotti fisici e interazioni personali. Questo genera un nuovo modo di vivere l’esperienza, sempre più omnicanale, dove tecnologia, design e navigazione real time giocano sullo stesso piano la partita di trasformazione digitale in corso, con l’obiettivo di soddisfare in ogni contesto le aspettative del cliente o dell’utente.
LIFEdata ed Hexagro e l’installazione Living Farming Tree
Da questi presupposti nasce il progetto ideato da due startup milanesi per il centro commerciale di Rescaldina che si pone l’obiettivo di permettere al pubblico presente di immergersi nella natura ed usare la tecnologia per riscoprire il valore della sostenibilità anche durante un pomeriggio di shopping.
L’installazione Living Farming Tree è il giardino tecnologico interattivo progettato da Hexagro, startup milanese impegnata nello sviluppo di tecnologie di agricoltura verticale che ha sviluppato un sistema di coltivazione ispirato ai principi del design biofilico. Un nuovo modo di avvicinarsi alla sostenibilità ambientale grazie a una guida virtuale che supporterà i visitatori alla scoperta del ciclo delle piante per coltivare il proprio orto virtuale indoor. A curarne lo sviluppo tecnologico è LIFEdata, un’altra startup milanese specializzata nell’engagement real-time personalizzato, in modalità self-service assistito tra touchpoint digitali e nel mondo fisico, finalizzato a guidare gli utenti verso una più rapida decisione di acquisto.
Il Living Farm Tree è un orto tecnologico indoor IoT completamente automatizzato, supportato da un’applicazione che guida in modalità assistita l’utente verso un raccolto di successo attraverso le dinamiche dell’engagement in real-time e la gamification. Il sistema unisce l’esigenza di creare esperienze uniche e più vicine all’umano, attraverso le più moderne tecnologie digitali.
Il progetto dell’orto indoor virtuale
Molte aziende non dispongono oggi degli strumenti necessari per soddisfare le mutevoli esigenze dei consumatori, utilizzando ancora sistemi tradizionali e non aggiornati da cui ricavano liste di dati retrospettivi e spesso incompleti. Questi strumenti, infatti, non sono in grado di tradurre l’enorme volume di dati e dei segnali dei clienti in azioni immediate e decisioni intelligenti che guidano all’acquisizione dei clienti, la condivisione del portafoglio o la stessa fidelizzazione. LIFEdata per Hexagro ha messo a disposizione una piattaforma di dati e analisi per gestire un’esperienza omnicanale unificata per i propri clienti e dipendenti, ovunque, attraverso qualsiasi canale.
“Secondo uno studio del MIT, addestrare un modello di NLU ha emissioni di CO2 pari a 5 auto, o 300 viaggi tra New York e San Francisco. In LIFEdata Ci impegniamo ad una transizione digitale che avvenga nel rispetto dell’ambiente. Come lo facciamo? Perfezionando nuove soluzioni digitali che rendano i modelli di intelligenza artificiale e machine learning più sostenibili, concentrando la nostra attività sugli small data, ovvero dati di prossimità già generati dall’interazione uomo-macchina” spiega Omar Fogliadini, founder di LIFEdata.
Diverso dai tradizionali sistemi di agricoltura verticale per l’uso della tecnologia aeroponica, senza necessità di suolo e dal minore consumo di acqua, grazie all’agente virtuale cRESCO installato nel Living Farming Three gli utenti possono di interagire in modo semplice, guardando a una maggiore sostenibilità ambientale che si ritrova negli stessi sistemi digitali pensati per l’utente. LIFEdata, infatti, genera in no code, con un solo click, anche sistemi intelligenti come agenti virtuali, utilizzando diversi framework proprietari di NLU (Natural Language Understanding) per trasformare le informazioni in azioni as a service ed estrarre il valore sociale dei dati al momento del bisogno del cliente, senza impattare sui processi già esistenti in azienda.
Una soluzione omnichannel dinamica e personalizzata
“Abbiamo scelto LIFEdata per avere a disposizione una soluzione omnichannel dinamica e personalizzata, che fosse subito di uso intuitivo per utenti di qualsiasi età. Da sempre privilegiamo tecnologie che possano essere gestite facilmente, anche senza bisogno di programmatori o data scientist. Vogliamo rimanere concentrati sul nostro core business, per questo utilizziamo soluzioni come Shopify o LIFEdata, che ci permettono di avere funzionalità digitali avanzate in abbonamento”, commenta Alessandro Grampa, Co-Founder e Lead Sales and Business Development di Hexagro.
“Quando Hexagro ci ha chiesto se volevamo sostituire uno dei maggiori player europei come loro piattaforma di engagement con l’utente finale, non ci abbiamo pensato due volte. Abbiamo preso un chiaro impegno ad applicare il digitale a favore della sostenibilità ambientale. La soluzione attivata a Hexagro punta ad essere una tecnologia invisibile per l’utente finale, l’utente finale interagisce in modo molto semplice così da ridurre le barriere all’adozione perché la tematica oggi non è integrare tecnologie diverse, ma scegliere la tecnologia che meglio si integra con i comportamenti umani. Per Hexagro, la tecnologia invece svolge il ruolo di intelligenza dietro i touchpoint per estrarre il valore sociale dei dati che l’azienda utilizzerà per aumentare il valore delle proprie soluzioni fisiche nei confronti di utenti finali e committenti” commenta Omar Fogliadini, founder di LIFEdata.