La versione survival zombie di una startup tedesca. Tutto parte da un fast food…
Il genere apocalittico, alla lunga, stanca. Sì, ci sono gli zombie, le provviste scarseggiano e la cura per salvare il mondo non è così facile da trovare. Ma ci sarà pur un motivo se continuano a fioccare videogiochi pieni di morti viventi e missioni in cui quel che conta è portare a casa la pelle (più cibo e benzina, ovviamente). Il bello di Deadly Days, protagonista della nostra recensione, è che non si prende mai sul serio e segue un filone tanto spassoso quanto irriverente. Sviluppato dalla software house indie di Francoforte, Pixelsplit, il titolo è disponibile anche su Nintendo Switch, console sulla quale riteniamo che il prodotto dia il meglio di sè. Basta infatti il piccolo schermo della ibrida per gestire un gruppo di sopravvissuti all’apocalisse.
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Recensione di Deadly Days
Come spiegano sul sito della software house – portale che è una sciccheria – il titolo è un survival zombie rogue-lite in cui siamo chiamati a gestire piccoli gruppi di umani in missioni apparentemente suicide. L’atmosfera è dissacrante, come dentro a un episodio di South Park (l’ambientazione lo richiama molto). Invece di proporci una storia che esordisce col classico virus misterioso responsabile della catastrofe, Deadly Days rimane fedele all’impronta scanzonata. Tutta colpa del junk food. Che ci sia dietro un messaggio salutista? Ben venga, nel caso.
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Poco prima della fine del mondo una catena di fast food ha pensato bene di aumentare le vendite modificando i propri hamburger con sostanze che avrebbero creato dipendenza nei clienti, i quali sarebbero tornati di corsa per scofanarsi nuovo cibo spazzatura. Ma i cuochi sconsiderati non hanno fatto i conti con gli effetti di questi ingredienti segreti: in pratica il cervello si spegne e rende gli umani verdognoli e, ovviamente, zombie affamati.
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Il gameplay funziona in modo semplice e il tutorial iniziale torna utile soprattutto perché si conclude con una morte annunciata. Scordatevi dunque di mettere da parte la sconfitta. In Deadly Days il fallimento è nell’ordine delle cose. Ogni missione – con visuale dall’alto – ha i suoi compiti da portare a termine: una volta parcheggiata l’auto in un centro abitato all’apparenza desolato è obbligatorio rimboccarsi le maniche, raccogliere benzina e oggetti preziosi. Nel mentre, se ben armati, i nostri protagonisti hanno anche la possibilità di aprire il fuoco contro la marea zombie in arrivo. Sono davvero tanti ed è per questo che occorre concludere le operazioni nel minor tempo possibile.
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Divertente anche la possibilità di sganciare bombe dall’alto – come se durante l’apocalisse una squadra di disperati possa disporre di aerei – o ricaricare più umilmente la barra della vita. Deadly Days è un gioco realizzato con una pixel art piacevole e a suo modo dettagliata (scheletri umani sparsi qua e là, pioggia battente o proiettili che partono dai fucili). Ah, ci stavamo dimenticando: una volta conclusa la missione sarà bene che abbiate abbastanza cibo da portare a casa. A meno che non vogliate fare morire di fame uno a caso dei membri del vostro gruppo. Come sempre accade, non sempre sono gli zombie a fare più danni.