L’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale ha supportato l’University of Pittsburgh Medical Center per fornire assistenza da remoto ai pazienti vulnerabili in Italia
L’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC) – gruppo statunitense sanitario e assicurativo da 21 miliardi di dollari – ha ricevuto 1.8 milioni di dollari dal governo americano, attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, per sviluppare una piattaforma di telemedicina qui in Italia. “Grazie al sostegno del governo degli Stati Uniti, UPMC sta sviluppando in Italia una piattaforma integrata che unisce efficienza tecnologica e competenze, basandosi su pratiche all’avanguardia che UPMC applica nei suoi centri in Italia da oltre 20 anni. Il sistema sanitario e i pazienti italiani potranno beneficiare di uno strumento innovativo per gestire l’attuale emergenza da Covid-19, e che migliorerà la flessibilità e l’accesso ai servizi sanitari nel lungo termine”, ha dichiarato il professor Bruno Gridelli, country manager per UPMC in Italia.
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La piattaforma, che verrà progettata da UPMC in Italia, aiuterà le fasce di popolazione più vulnerabili attraverso uno strumento accessibile, orientato al paziente e di facile utilizzo. Questa soluzione digitale gestirà le visite, faciliterà le consulenze dei medici e monitorerà le terapie da remoto, riducendo così il sovraccarico negli ospedali e il rischio di esposizione per i pazienti che non dovranno sospendere le cure né rinviare visite importanti.
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La piattaforma di telemedicina consentirà visite in remoto tra operatori sanitari e pazienti sintomatici, asintomatici, in quarantena o “liberi da COVID-19” con malattie croniche; monitoraggio dei pazienti in lista d’attesa per le strutture sanitarie o le RSA; video – consulti tra medici di diverse strutture sanitarie e il monitoraggio di volontari per il vaccino COVID-19. Il servizio comprenderà inoltre sessioni di formazione per operatori sanitari al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza ed efficienza per l’assistenza da remoto. La tecnologia verrà impiegata a partire dalla prima metà del 2021. “Questa è un’opportunità che va oltre l’attuale emergenza creando un nuovo paradigma di assistenza sanitaria sempre più immediata, accessibile e personalizzata”, ha concluso Gridelli.