A Milano la paura del contagio non solo ha spinto i più a svuotare gli scaffali, ma anche ad affidarsi ai servizi di spesa a domicilio, rallentando o bloccando le consegne
Se nei supermercati di Milano si registrano lunghe file alle casse di carrelli stracolmi, come accade solitamente solo sotto Natale, nel Web l’isteria da Coronavirus sta letteralmente mandando in cortocircuito i servizi delle consegne a domicilio. È stata una giornata parecchio complessa questa, per i negozi che offrono la possibilità di avere la spesa a casa propria e, sebbene nelle ultime ore sembra che la situazione stia lentamente tornando verso la normalità, ci segnalano da più parte rallentamenti e ritardi.
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Consegne a domicilio, la situazione a Milano
Si segnalano per esempio rallentamenti nel servizio Esselunga, che sta faticando a evadere le numerose richieste arrivate dall’intera zona del Milanese. Ma la catena di supermercati fa comunque sapere di essere in grado di garantire le fasce orarie giornaliere almeno fino a esaurimento disponibilità.
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A tal proposito, sempre Esselunga, via Facebook pochi minuti fa ha voluto tranquillizzare la propria utenza circa l’approvvigionamento di beni alimentari: “stiamo provvedendo al costante rifornimento dei negozi e avvisiamo la clientela che non ci sono difficoltà di approvvigionamento dei prodotti”.
Anche Amazon Prime Now, il servizio esclusivo per gli abbonati Prime di Amazon che consente di fare la spesa online e di vedersela recapitare a domicilio, procede a singhiozzo sia a Milano sia a Torino, mentre risulta regolare solo a Roma. «Stiamo lavorando per rafforzare il servizio», fanno sapere da Amazon.
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Infine, si segnalano rallentamenti anche nel servizio di consegne a domicilia PamCasa dei supermercati Pam. Sul sito del rivenditore, infatti, si legge l’avviso: “gentili clienti, a causa dell’elevato numero di ordini, le consegne potrebbero subire dei ritardi. Ci scusiamo per il disagio e vi ringraziamo per la comprensione”.