Nella città del Leone puoi lasciare a casa tutto tranne lo smartphone
Non serve quasi mai avere contanti a Singapore. Basta avere un cellulare. O la tessera della metro. E non importa quanti anni hai, nella città più ricca del Sud Est Asiatico tutti usano la tecnologia e non solo per pagare. Ci sono app che ti aiutano a fare di tutto, dal parcheggiare l’auto a segnalare un criminale. Durante una giornata tipo a Singapore, il cellulare è tutto quello che ti serve per mangiare, fare la spesa e prendere un qualunque mezzo di trasporto.
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Ecco quali sono i servizi più usati e diffusi nella città del Leone
1. App governative
Un paese così tecnologico è stato possibile soprattutto grazie a delle politiche visionarie. Il governo, infatti, ha rilasciato diverse applicazioni che possano essere d’aiuto alla vita dei cittadini.
L’app della biblioteca permette di accedere a tutti gli e-book, audiolibri, riviste e dischi di proprietà della rete nazionale. Senza costi aggiuntivi.
Se, invece, non si è avidi lettori, ma più sportivi, ci si può scaricare Healhty 365. Rilasciata dal Comitato per la Promozione della Salute, l’app tiene traccia dell’attività fisica e della dieta quotidiana. Si può anche partecipare a delle sfide nazionali, come ad esempio la National Steps Challenge e ottenere sconti o altri premi al raggiungimento di un certo numero di passi. Il Comitato regala anche degli smart watch ai cittadini, per monitorare i propri progressi.
Un’altra applicazione governativa degna di nota è SGSecure, che ti aiuta a segnalare o a ricevere segnalazioni di potenziali pericoli in giro per la città. L’allerta terrorismo è sempre alta. Una campagna di sensibilizzazione uscita qualche tempo fa recitava: “Not if, but when”. Non se, ma quando. Come a dire che bisogna essere sempre pronti e sapere che fare in caso di attacco. Non a caso, infatti, i cittadini maschi di Singapore sono obbligati a fare il servizio militare per almeno due anni.
2. Trasporti
Con la sua area di 721.5 km2 (Roma ha una superficie di 1285 km2), Singapore è estremamente facile da girare. Ma siccome le auto hanno prezzi proibitivi e solamente un abitante su 10 ha una macchina, ci sono diverse opzioni pubbliche e private per i trasporti locali. Oltre ai mezzi pubblici, infatti, ci sono compagnie di bike-sharing, come Mobike e Ofo, e da poco sono arrivati in città i monopattini elettrici condivisi, con aziende come Beam, Telepod, Neuron e Anywheel come apripista. La scommessa è su quale di queste rimarrà sul mercato fino a fine anno. Già l’anno scorso, oBike ha chiuso tutte le operazioni qui a Singapore e in altri paesi europei, compresa l’Italia. Ofo sta già dando segni di debolezza e Neuron, Telepod e Beam sono state multate per mancanza di licenze di parcheggio in determinate aree della città dove sono stati trovati i monopattini.
Grab, l’app dei taxi che ha acquisito Uber nel Sud Est Asiatico l’anno scorso, sta subendo una concorrenza spietata da GoJek, il gigante indonesiano del ride-sharing che ha aperto il mercato a Singapore da qualche mese.
Se invece si è uno dei pochi ad avere un’auto, basta avere l’app dei parcheggi per trovare un posto e pagare il ticket in pochi click.
3. Pagamenti
Cashless è la parola d’ordine a Singapore. La carta di credito è accettata praticamente ovunque, ma non basta. C’è GrabPay, AliPay and FavePay, solo per nominare i pagamenti mobile più comuni. Si può pagare anche con la tessera della metro. E per dividere i costi di un pranzo con gli amici o i colleghi è di uso comune mandare i soldi tramite PayLah o PayNow, uno spin-off di DBS, la banca più importante del Sud Est Asiatico. Basta avere il numero di telefono o il QR code della persona. Spesso questi servizi vengono usati anche da piccoli negozi senza il terminale POS. Da novembre 2018, è arrivato il gigante cinese dei pagamenti, WeChat, ma ancora non è molto diffuso.