In 7 anni di viaggio, il nuovo veicolo spaziale arriverà più vicino di chiunque altro alla stella del nostro sistema solare per trovare una risposta ai misteri del vento solare
NASA si lancia alla conquista del Sole. L’obiettivo dell’ultima missione, partita da Cape Canaveral alle 03.31 di domenica 12 agosto, sarà quello di approfondire le nostre conoscenze sulla stella al centro del nostro sistema. Un’impresa mai tentata fin ora che si affiderà alla sonda Parker. Un veicolo spaziale di ultima generazione ribattezzato come di uno dei più grandi esperti viventi di eliofisica: il professor Eugene Parker.
Mission to the Sun
Traghettata nello spazio profondo da un razzo Delta IV Heavy della ULA (United Launch Aliance), la sonda modificherà progressivamente la sua rotta di viaggio per effettuare passaggi sempre più vicini al Sole. La sua orbita ellittica, per effetto della forza gravitazionale cui sarà soggetta, prenderà come fuochi di riferimento la stella e il pianeta Venere che, secondo le previsioni, dovrebbe essere raggiunto per la prima volta il prossimo 8 ottobre.
24 orbite intorno al Sole in 7 anni, durata prevista per la missione. Un tempo sufficiente per raggiungere la distanza di 4 milioni di miglia dalla superficie solare, attraversando una porzione della sua atmosfera superiore, quella della “corona”, che brucia a diversi milioni di gradi.
Per proteggersi da tali temperature, la sonda Parker è stata dotata di uno scudo termico composto da una schiuma speciale, a base di carbonio dello spessore di 4,5 pollici. Gli strumenti all’interno dei quattro modulu in cui è suddiviso il veicolo potranno, dunque, continuare a rilevare dati durante tutto il viaggio spaziale cercando di trovare risposte a molte delle domande poste in passato sulla natura della nostra stella.
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I misteri del vento solare
Cosa sono e come si verificano le tempeste che a volte sconvolgono la superficie della stella trasportando enormi quantità di materiale nello spazio? Ma, soprattutto, quale mistero si cela dietro il vento solare che si irradia velocissimo fino ai margini estremi del nostro sistema? Domanda che Eugene Parker, considerato da molti come il “padre” dell’eliofisica, si pose già nel lontano 1958 quando propose una teoria secondo cui il Sole emetteva costantemente un flusso di particelle cariche a velocità supersoniche.
Eugene Parker assiste alla partenza della sonda Parker
A 91 anni compiuti il professor Parker è ancora qui: le sue teorie alla fine hanno convinto i suoi critici e potrebbe presto vedere la sonda Parker venir trascinata alla velocità di 430.000 miglia orarie dal vento solare di cui lui, per primo, ha ipotizzato l’esistenza.