L’acceleratore romano, focalizzato sul mondo FoodTech, ha deciso che terrà alla Station F di Parigi la giornata di presentazione agli investitori delle startup. E la Francia si conferma l’hub innovativo a livello continentale
Da Roma a Parigi andate e (si spera) ritorno. Startupbootcamp FoodTech, il principale acceleratore al mondo dedicato al settore AgroFoodTech, quest’anno non terrà a Roma il suo Demo Day, ma a Parigi. Il 29 novembre le dieci startup selezionate concluderanno il loro programma di accelerazione parlando agli investitori nella cornice della Station F.
Un luogo che si sta trasformando molto velocemente nella Mecca dell’innovazione europea. Ad idearla é stato Xavier Niel, imprenditore francese nel ramo telecomunicazioni, che ha messo sul piatto 250 milioni di euro per trasformare l’ex deposito ferroviario di Halle Freyssinet in un incubatore di 34mila metri quadri dedicato alle startup.
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Complice la Brexit “Parigi ha creato un ecosistema attrattivo per gli investitori e le aziende che operano nello spazio AgroFoodTech”, spiega Peter Kruger, ceo di Startupbootcamp FoodTech. “Le dieci startup che abbiamo accelerato, selezionate tra un migliaio provenienti da tutto il mondo, avranno la possibilità di presentare i propri progetti davanti ad un vasto gruppo di fondi di investimento e aziende“.
STB FoodTech dice addio all’Italia per varcare le Alpi? “La decisione di fare il Demo Day a Parigi nasce da una opportunità che non potevamo farci scappare. Abbiamo ottimi partner in Francia e il nostro più grosso sostenitore, Danone, é una multinazionale francese. Il trasloco definitivo a Parigi non é in agenda, certo vorremmo vedere il sistema paese più focalizzato sui temi dell’innovazione e delle startup”.
L’innovazione FoodTech parla francese
Partner di STB Foodtech all’interno di Station F é ShakeUpFactory, una piattaforma di accelerazione verticale sul FoodTech che riunisce startup, imprese e investitori internazionali. “Questo Demo Day è una grande opportunità per la Francia, che conferma Parigi come l’hub più di tendenza per le start-up agroalimentari e foodTech in Europa”, ha dichiarato Kevin Camphuis, direttore operativo di ShakeUpFactory. “Non vediamo l’ora di aumentare la cooperazione con STB FoodTech che dà a Parigi l’opportunità di diventare la capitale di riferimento nel mondo FoodTech”.
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Alle spalle di STB FoodTech c’é Danone, un colosso dell’alimentazione che ha stretto una partnership con l’acceleratore romano a gennaio, durante l’ultimo Demo Day. “Gli imprenditori sono la forza trainante della rivoluzione alimentare che stiamo vivendo e che richiede pratiche alimentari sempre più sane e sostenibili”, ha dichiarato Emmanuel Faber, ceo e presidente di Danone. “Attraverso la nostra partnership con Startupbootcamp FoodTech, Danone sta coinvolgendo a livello globale i suoi esperti per supportare le giovani startup che trasformano l’industria alimentare. Portare il Demo Day alla Station F posiziona Parigi come una roccaforte per l’innovazione alimentare”.
L’Italia ha tutte le carte in regola per potersi presentare come leader nel settore dell’innovazione agroalimentare. E tuttavia Parigi, grazie alle politiche ad hoc messe in campo dal governo Macron e ad un sistema industriale proattivo, potrebbe relegarci ad un ruolo di secondo piano. Ma quali sono gli elementi di crescita che mancano allo Stivale? Basta guardare a Tel Aviv, Londra o San Francisco: investimenti a tutti i livelli (compresi seed), imprese con un forte senso dell’open innovation e un settore pubblico ‘sensibile’. L’unica cosa che all’Italia non manca sono le startup e la voglia di fare.