L’ad Francesca Lorusso: «Vogliamo essere il tasto on che accenda le imprese del territorio e dia valore ai prodotti più originali, lanciandoli sul mercato»
Ci sono tante realtà imprenditoriali a Matera, specie nel settore dell’artigianato, impegnate quotidianamente nella realizzazione di progetti e che, non senza ambizione, cercano di dedicare le proprie energie anche allo sviluppo di nuove idee, che magari un giorno potranno permettere di fare il salto tanto atteso. Ma non c’è mai abbastanza tempo per fare tutto: le priorità sono l’evasione degli ordini dei clienti. E se quel tempo fosse la mission di una startup che si dedica completamente alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti più originali made in Matera? Eccola: è Mathèria. Dietro Mathèria (da “Mathera”, antico nome di Matera, e “Materia”) ci sono 3 trentenni, rigorosamente e orgogliosamente materani, che, grazie ad amicizie in comune e a percorsi universitari condivisi tra Milano e Roma, si incontrano proprio nella città dei sassi e decidono di lanciarsi in questo progetto: Rocco Moliterni e Giuseppe Conte, rispettivamente Logistics e Marketing Manager di Mathèria, e Francesca Lorusso, amministratore della startup che ci spiega meglio da dove è partito tutto e com’è proseguito. Mathèria si prenderà cura soprattutto di prodotti di design ma, tra le righe, Francesca lascia intendere che potrebbero esserci delle sorprese anche nel settore dell’Ict. Ne abbiamo parlato proprio con i tre ragazzi.
Come e quando è nata Mathèria?
«L’illuminazione – risponde Francesca – è venuta a Giuseppe quasi un anno fa, poco dopo il suo matrimonio. Stava cercando un pouf rosso, di quelli che fungono anche da poltrona, per completare l’arredamento a casa e, dopo vari giri, riesce a trovarlo nell’azienda materana “Soft Creations”. Qui, però, scopre anche un cuscino molto particolare: ergonomico e completamente personalizzabile, grazie a due moduli in Memory Foam estraibili. Ne compra quattro e dopo qualche minuto si ritrova con Rocco in un bar per buttare giù il progetto da cui ha poi preso forma
Mathèria: un incubatore non-tradizionale di idee che scova i prodotti più originali made in Matera e li porta sul mercato, offrendo tutto il supporto necessario.
Ricordo ancora quando, qualche giorno dopo, me ne hanno parlato: era pieno agosto e ci stavamo godendo una giornata di mare a Metaponto. Sono bastati pochi dettagli: l’idea mi ha entusiasmato tantissimo e con lo stesso entusiasmo sono salita a bordo».
Dove inizia il lavoro di Mathèria e cosa offre esattamente?
«Il principio che ispira il nostro lavoro è questo: ci sono tanti prodotti unici nelle aziende e nelle botteghe artigiane di Matera che restano “nascosti” in quelle mura. Come può un potenziale acquirente conoscerlo se non entra in quell’azienda? La risposta è in Mathèria che, con il suo portale di ecommerce e con altri strumenti di marketing digitale, porta quel prodotto con il proprio brand sul mercato nazionale e internazionale. Prima di commercializzarlo – precisa sempre Francesca – facciamo delle accurate analisi di mercato e sviluppiamo un business plan che ci possano confermare l’unicità del prodotto e l’appetibilità sul mercato».
E se non ho ancora un prodotto ma solo un’idea e io fossi solo un “inventore” che non ha gli strumenti per realizzarla?
«Il percorso con Mathèria diventa ancora più stimolante, perché, dopo le dovute analisi di anteriorità e fattibilità, possiamo offrire il supporto necessario per progettare il design del prodotto, per realizzarlo attraverso un network di aziende locali e poi lanciarlo sul mercato».
Per ora Mathèria è il brand del primo cuscino personalizzabile, acquistabile on line sul vostro sito. Quali sono le prossime mosse nel breve termine?
«Vogliamo, innanzitutto, aprirci anche al mercato b2b, facendo degli accordi con gli hotel per rendere disponibile il cuscino anche nelle strutture ricettive e dare la possibilità ai clienti di acquistarlo in loco. Abbiamo fatto una prima presentazione al Consorzio albergatori di Matera e abbiamo ricevuto un feedback molto positivo. Parallelamente vorremmo puntare anche allo sviluppo di alcune varianti del cuscino, con i moduli interni profumati o realizzati in gel o utilizzando anche dei tessuti differenti per il rivestimento esterno, oltre al cotone. E, nel frattempo, andremo a caccia di altri prodotti originali in grado di raccontare il nostro territorio».