Abbiamo chiesto a Gian Carlo Visitilli, scrittore, professore e presidente di commissione in Puglia qualche consiglio su come svolgere la prima prova. Ecco come ha risposto
Ci siamo, eccola la notte prima degli esami. La canta Antonello Venditti che ci ricorda quei quattro ragazzi con la chitarra che si preparano alla maturità e quella luna strana, quell’amore vissuto ai tempi dei 18 anni. Questa notte per miglia di ragazzi stasera sarà la più lunga dell’anno. Come sempre è stato detto di tutto e di più sulla prova.
Il “toto tema” l’hanno fatto in tanti, forse troppi. In queste ore i nomi che girano restano quelli di Luigi Pirandello, visti i 150 anni dalla nascita ma anche quello del linguista Tullio De Mauro e per la traccia sull’attualità si insiste molto sull’immigrazione, sull’Europa vista la concomitanza con i Trattati di Roma.
Di là dell’argomento noi siamo andati a bussare alla porta di Gian Carlo Visitilli, scrittore, professore che è da anni anche presidente di commissione in Puglia, per chiedere lui qualche consiglio su come svolgere la prima prova.
Otto preziosi suggerimenti da tenere in tasca domattina per scegliere la traccia
Visitilli in questi anni ha corretto centinaia di prove, conosce bene i ragazzi e sa anche guardare con occhio attento al ministero dell’Istruzione dove si sono scelte le tracce.
Professore se lei avesse la possibilità di consigliare ad uno dei suoi ragazzi una traccia quale gli suggerirebbe?
“Consiglio il tema di letteratura italiana. Può sembrare strano che suggerisca questa traccia ma è quella più sicura e quella sulla quale gli studenti hanno la possibilità di mostrare le loro competenze. Quest’anno molti aspettano Pirandello. Non sarà così facile che esca questo autore. Al ministero pur di mostrare che sono dei fini intellettuali chissà quale scrittore proporranno. In ogni caso i ragazzi sono abituati a fare l’analisi del testo. I libri scolastici sono pieni di esercizi. L’unico problema è che spesso li frega il fatto che escono autori sconosciuti. Penso anche che quest’anno potrebbe capitare qualcosa sulla linguistica, sul ritorno alla bella scrittura, magari proprio a partire da un brano di Tullio De Mauro, recentemente scomparso”.
Molti ragazzi in realtà non guardano a questa traccia e passano subito a valutare la possibilità di fare il saggio breve o l’articolo di giornale che presenta quattro sotto temi: ambito storico-politico; artistico-letterario; tecnico- scientifico; socio-economico.
“Il saggio breve è un’ancora di salvezza. Gli studenti stranieri si aspettano qualcosa legato proprio ai migranti per portare la loro esperienza direttamente sul foglio a protocollo. Tutto ciò ha un limite: quando correggi i temi su questa traccia la maggior parte dei ragazzi va fuori tema, non è semplice. Si creano semplificazioni, è difficile cimentarsi con un saggio breve o un articolo di giornale”.
La maggior parte alla fine opta per la strada più semplice: la traccia sull’attualità. Tu la consigli?
“Quando scelgono quelle tracce riescono a essere meno concentrati sullo svolgimento, sulla consegna a loro affidata. Il 99% purtroppo sceglie l’attualità ma spesso è una scorciatoia che alla fine non aiuta”.
Due consigli per scrivere bene la prima prova qualsiasi essa sia.
“Giocare sulla sintesi e offrire il proprio punto di vista. I ragazzi devono puntare su questo. Non devono essere prolissi e hanno la possibilità di dare alla commissione delle loro osservazioni, delle loro riflessioni critiche. E’ un’occasione che non va sprecata”.
Lei ha corretto molte prove in questi anni. Qual è la cosa sulla quale devono prestare maggiore attenzione domattina gli studenti?
“La punteggiatura. Un grave problema che riscontro è che i ragazzi hanno dismesso ogni segno di punteggiatura. Conoscono solo il punto. Non esistono per loro pause. Visti gli strumenti che usano, il loro modo di interloquire, è inevitabile che siano abituati a considerare tutto in un periodo. Attenti: usate frasi semplici e brevi; soggetto, predicato e complementi e prestate cura alla punteggiatura”.
“Attenti alle incisive. Passano da un argomento ad un altro e usano le incisive. Non bisogna usare un linguaggio troppo parlato”.
I ragazzi domani non avranno la possibilità di consultare la Rete, loro amica. Avranno solo sul banco uno strumento: il vocabolario. Serve?
“Il dizionario non viene usato, purtroppo. Non c’è più nella scuola un modo di fare ricerca, non c’è più nulla di tutto ciò. Alle medie e alle superiori non li comprano più tant’ è vero che si trovano persino nei supermercati. Eppure domani il dizionario è un loro alleato: nella scelta dei vocaboli, nel comprendere ciò che è consegnato loro. Non devono assolutamente sottovalutare questo strumento”.
E la commissione potrà aiutarli?
“Stiamo un’ora a spiegare la traccia perché la grande difficoltà oggi è decodificare la consegna. Un tempo era persino proibito. Consiglio ai ragazzi di essere attenti a ciò che viene detto dai professori o dal presidente della commissione proprio nei primi minuti, appena aperta “la busta”. Sono attimi fondamentali per fare bene la prima prova”.