Un programma di incubazione che comprende anche il supporto tecnico di Mountain View. Previsti fino a 15 investimenti nel 2017, con cifre a sei zeri
La notizia che Google abbia messo in piedi un fondo venture capital per finanziare startup, in sé, non avrebbe nulla di dirompente: la parte più succulente dalla vicenda però riguarda le modalità con le quali Google si appresta a investire nelle giovani speranze della Silicon Valley che si occupano di intelligenza artificiale, e soprattutto sulle cifre in ballo. L’obiettivo di Mountain View è senza ombra di dubbio quello di restare al centro della crescita del fenomeno AI: l’intelligenza artificiale pare ormai diventata il vero mantra di tutte le grandi aziende ICT.
Nasce Gradient Ventures
Il nuovo braccio armato di fondi di Alphabet si chiamerà Gradient Ventures: a differenza di quanto non facciano già gli altri fondi analoghi che Google ha messo in piedi in questi anni, Gradient si concentrerà sulle startup impegnate nello sviluppo di tecnologia AI applicata a qualsiasi settore. L’impegno previsto per il 2017 è fissato da un minimo di 10 a un massimo di 15 progetti finanziati, con cifre comprese tra 1 e 8 milioni di dollari: sono già quattro gli investimenti pubblicizzati nel portfolio.
La vera novità, tuttavia, è costituita dalla decisione di Mountain View di essere fisicamente presente nei propri investimenti: preso atto che l’AI è un terreno oggi al limite delle competenze medie di uno sviluppatore, Google offrirà anche assistenza tecnica e persino la presenza fisica di suoi tecnici presso le startup per renderne più efficiente la crescita. Inoltre saranno messi in piedi bootcamp e un programma di consulenza dedicato, così da mettere a fattor comune l’enorme massa critica di Mountain View (ivi compresa in alcuni casi la sua tecnologia) con le idee originali di chi oggi dà vita alla propria impresa
G-man a domicilio
A guidare la nuova iniziativa di Google ci sarà Anna Patterson, che nel 2008 aveva abbandonato Mountain View per dare vita al visionario progetto di Cuil: un motore di ricerca che avrebbe dovuto superare in qualità e quantità ogni altro prodotto analogo precedente, che però ebbe breve vita prima di essere chiuso nel 2010 e la proprietà intellettuale relativa a quanto fino ad allora prodotto venduta a Google stessa.
Stando alle parole di Patterson, l’obiettivo di Google è quello di accelerare la crescita e lo sviluppo della tecnologia AI con un maggiore coinvolgimento diretto sia finanziario che di mezzi tecnici. Per questo gli esperti ingegneri di Google terranno seminari per i membri delle startup su cui Mountain View deciderà di investire, e addirittura gli stessi tecnici potranno essere distaccati per 6-12 mesi presso le aziende satellite così da fornire un contributo diretto alla loro crescita. Uno stratagemma con una doppia finalità: motivare gli ingegneri di Google mettendoli davanti a una sfida tecnica da superare, e allo stesso tempo far fruttare l’investimento.