Pizzicati a novembre dal Financial Times che ne aveva messo in dubbio crescita, potenzialità e strategia comunicativa, la holding tedesca passa al contrattacco annunciando la nascita di un mega fondo di investimento
Il gigante tedesco dell’ ecommerce Rocket Internet ha annunciato di aver concluso il suo primo closing con una raccolta di 420 milioni di dollari. Una cifra rara da vedersi nel vecchio continente che ne fa uno dei fondi più grossi in Europa. 50 dei quali vengono direttamente dalle casse della holding quotata a Francoforte.
La Holding specifica però che altri investimenti a breve termine sono previsti nel fondo. Di fatto si tratta del più grande fondo di investimento in Europa. Come è strategia nota di Rocket Interne (pizzicata qualche mese fa dal Financial Times che ne ha messo in ombra proprio la strategia comunicativa, fatta di mezze note stampa e revenues mai pubblicate, cosa che inquieta, se non addirittura in qualche caso allontana gli investitori) non è chiaro chi siano i soggetti che hanno investito nel fondo, anche se Rocket ha fatto sapere che sono «investitori istituzionali come fondi pensione, fondi di fondi, compagnie d’assicurazione, asset manager e fondazioni». Si capisce che in Germania la digital economy gioca un’altra partita. Possiamo gioire per i 100 milioni di Cisco alle startup italiane, per gli investimenti di Apple a Napoli, ma a Berlino la scala è un’altra. Restiamo per ora ai nostri 100 milioni investiti nel 2015.
Qualche settimana fa avevamo pubblicato la cifra ufficiale dell’operazione di Rocket Internet in Italia che più ha fatto scalpore. I 51 milioni spesi per comprarsi PizzaBo di Christian Sarcuni, cifra confermata dall’ultimo bilancio pubblicata dalla società.
Il fondo, continua il comunicato «offre due vantaggi strategici a Rocket Internet. Anzitutto, investirà nelle opportunità di business offerte da Rocket Internet, semplificando e rendendo lineare il processo di finanziamento e riducendo significativamente la sua dipendenza da coinvestitori nei round di finanziamento delle aziende in portafoglio».
(a.r.)
@arcamasilum