Tramite smartphone il dispositivo scopre qualità, maturazione e deterioramento del cibo. Ma è già attivo anche per piante e farmaci. E su Kickstarter SCiO ha raccolto 2 milioni e 700 mila dollari
«Immagina se ci fosse un modo per sapere qual è il melone più dolce, quando maturerà l’avocado, e quante calorie carboidrati o proteine ci sono in una bibita» – promettono gli ideatori di SCiO, Dror Sharon e Damian Goldring, nella réclame del prodotto.
Israele in testa per le startup foodtech
Poco più grande di un accendino ma dalle potenzialità infinite, SCiO (dal latino “io so”) è uno scanner molecolare collegato allo smartphone attraverso Bluetooth in grado di rivelare quante calorie, grassi, zuccheri e proteine sono contenute in un alimento. Il progetto ha trovato origine nel 2010 su un spiaggia di Tel Aviv, in Israele, ormai famosa a livello mondiale per il proliferare delle sue startup in ambito food tech. I due ideatori, fondatori anche dell’azienda Consumer Physics, hanno studiato il prototipo di SCiO presso il Technion, l’Istituto Tecnologico di base ad Haifa, per poi lanciarlo su Kickstarter e arrivare a presentarlo il gennaio scorso al Ces di Las Vegas. Il meccanismo sfrutta la spettroscopia molecolare, ovvero il sistema che permette di comprendere la composizione chimica delle sostanze attraverso il modo in cui assorbono o riflettono la luce. Puntandolo sull’oggetto e selezionando la categoria di alimento adatta, sono poi gli algoritmi a comparare le informazioni e riconoscere il prodotto. La sperimentazione ha investito tre anni del loro tempo, ma ha portato alla creazione di un gadget funzionale non solo per la conoscenza approfondita della composizione chimica dei cibi, arrivando addirittura a delineare il grado di dolcezza della frutta prima ancora di sbucciarla. Utile anche per l’analisi dei farmaci o per identificare il livello di idratazione di una pianta e sapere quando innaffiarla. Le prospettive future aprono anche allo studio sui tessuti, sui cosmetici e sui gioielli, riuscendo a identificare anche la presenza di elementi allergizzanti. «Contiamo molto sul contributo della comunità che si verrà a formare e ci aspettiamo che un giorno SCiO possa analizzare il legno, la sabbia, le piante e persino la nostra pelle» spiega Dror Sharon, co-ideatore del progetto.
Il sesto senso
Questo spettrometro tascabile ha tutte le potenzialità per diventare un gadget “addicted”, quasi un sesto sesto che ci guida nella conoscenza profonda di ciò che ci circonda. Il bello di questo approfondimento è che può diventare pubblico grazie alla creazione di un profilo digitale dell’oggetto analizzato che viene posto poi in condivisione in un database pubblico e sui social. Il tutto a 249 $ (226 € circa), questo il costo attuale di SCiO in pre-ordine. Sono già in corso però le modifiche per potenziare il sistema creando un prodotto addirittura integrabile all’interno dello smartphone stesso, come fosse una fotocamera. Rivoluzione davvero innovativa che ha già una data di lancio, si parla del 2021. Ancora una volta un capovolgimento del concetto di scienza e tecnologia che passa dalle mani dei tecnici di laboratorio a quelle dei consumatori.
Su Kickstarter successo senza precedenti
Il dispositivo piace davvero a tutti, a parlare sono i numeri: in sole 20 ore dal lancio su Kickstarter aveva già coperto i 200mila dollari richiesti, raddoppiati poi subito in 48 ore. La campagna ha avuto un successo senza precedenti raggiungendo quota 2.762.571 dollari al termine… 23 volte la cifra che serviva per avviare la produzione! Un record che ha portato la Consumer Physics ad avere oggi 60 dipendenti, immettendo sul mercato i primi 100mila campioni per gli sviluppatori e rendendo il prodotto disponibile a tutti entro fine 2016. L’aspetto più interessante resta però la possibilità di miglioramenti continui, infatti più utenti utilizzeranno SCiO più ricco sarà il database di informazioni e la precisione delle analisi dei materiali.