Intervista all’on Serena Pellegrino di Sel, primo firmatario dell’interrogazione parlamentare contro la startup romana Cocontest. Che a Innovation Game dice confessa di non aver mai nemmeno aperto il sito.
Serena Pellegrino, 49 anni, parlamentare per Sinistra ecologia e libertà, architetto eletto in Friuli Venezia Giulia, è la prima firmataria dell’interrogazione parlamentare dove con altri 8 colleghi di Pd, Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle ha chiesto conto al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi delle attività commerciali di Cocontest. Raggiunta da StartupItalia! mentre alla Camera si discuteva il ddl Scuola, spiega le ragioni della sua interrogazione.
[Per sapere cosa è successo leggi: 9 parlamentari architetti vogliono chiudere la startup Cocontest]
Onorevole Pellegrino, non la cita mai direttamente, ma è chiaro che la vostra interrogazione si riferiva a Cocontest.
Sì è Cocontest. Non li abbiamo citati nell’interrogazione, ma sono gli unici a dare questo genere di servizio. L’ho anche scritto in un comunicato stampa che però è circolato poco. Appena ho presentato l’interrogazione gli architetti presenti in Parlamento hanno subito sottoscritto. E anche il presidente degli architetti italiani sottoscrive le nostre domande. Questi signori fanno qualcosa di dannoso per tutti gli architetti.
Cosa ha che non va Cocontest?
Il loro servizio non è legale. Viola la normativa europea recepita dall’Italia che regola il rapporto tra clienti e professionisti. Non possono farlo. E soprattutto la loro pubblicità cartone animato dove si rappresenta l’architetto come un vecchio che non sa soddisfare il cliente è offensiva. Io da architetto mi sono sentita offesa da quella rappresentazione che ritengo fuorviante. E poi quel che è peggio è che questo servizio mortifica l’attività degli architetti, che in Italia sono 150 mila e con un reddito medio annuale di 17 mila euro lordi. Si rende conto?
Eppure loro vorrebbero aiutare proprio gli architetti a trovare più commesse mettendo insieme domanda e offerta.
Ma si figuri! Vuole che le dica quale è la conseguenza? Dividere tutto in padrone e servi. Proletarizzare gli architetti. Dove gli operai/servi sono gli architetti che faranno di tutto per essere competitivi. Saranno costretti a svendersi per guadagnare due soldi. Altro che aiutare chi è in difficoltà.
Cosa si aspetta dalla risposta del ministro?
Che metta in atto delle azioni politiche con decreti specifici. Penso ad esempio a qualcosa nel ddl concorrenza (StartupItalia! ha avuto modo di vedere in anteprima parte del ddl, che è in dirittura d’arrivo), ancora bloccato al Consiglio dei ministri. Noi siamo qui a legiferare per il popolo sovrano, non per le grandi lobby. Anche se di fatto è così. Dobbiamo dare la precedenza alle lobby. E’ questo che succede in Parlamento. Mentre a tutela dei professionisti facciamo pochissimo.
Non crede che un’interrogazione parlamentare su una realtà in crescita, ma comunque piccola come Cocontest, possa disincentivare chi fa innovazione in Italia?
Questa non è innovazione. I giovani architetti possono fare innovazione associandosi, facendo pressione perché gli vengano assegnate ristrutturazioni di centri storici. In Italia ci sarebbe una marea di lavoro per loro. Ed è questo per cui hanno studiato. Io mi batterò fino alla morte chi cerca di denigrare gli architetti. E questa azienda, con quello spot, lo fa. E’ inaccettabile.
Però così lei e i suoi colleghi architetti, da parlamentari, attaccano un’azienda privata in nome di una categoria.
E’ tra i miei obblighi di parlamentare difendere chi rappresentiamo. E’ un meccanismo perverso di competizione quello che Cocontest ha attivato su quel portale. E’ una cattiva competizione. Gli architetti devono darsi una mano a vicenda, aiutarsi. Questo genere di contest è una lotta tra poveri, e anche questo è la morte della società. Non lo accetterò mai.
[La replica di Alessandro Rossi di Cocontest: «Abbiamo democratizzato il mercato degli architetti, altri che schiavi»]
Nota dell’autore. Il giorno dopo l’intervista l’onorevole Pellegrino nel programma condotto da Riccardo Luna per Republica.it, The Innovation Game, conferma i suoi dubbi su Cocontest ma confessa di non aver mai visto il sito. Il video non è disponibile sul sito di Repubblica. Lo embeddiamo da Facebook, dove lo potete vedere sul profilo di Filippo Schiano Di Pepe, cofounder di Cocontest. Un veloce faccia a faccia dalla Silicon Valley. Due minuti in cui l’onorevole ammette di non aver mai aperto il sito di Cocontest. Di qui il commento divertito di Schiano Di Pepe.
“ma lei ha visto il sito ?….. NO ” hahahahhaha
Posted by Filippo Schiano Di Pepe on Giovedì 21 maggio 2015