Se riprendessi la recensione del Galaxy Note 20, correva l’anno 2020, potrei trarre le stesse conclusioni per il nuovo Galaxy S24 Ultra: se c’era un dettaglio migliorabile in quello smartphone, che pure avevo definito “impeccabile”, era il bordo curvo dello schermo che su questa generazione degli S24 è finalmente sparito. Possiamo anche chiudere qui la discussione sulla scheda tecnica: l’Ultra è quanto di meglio si possa avere in tasca con sistema operativo Android a bordo. Cos’altro aggiungere su questo smartphone: come fare a decidere se acquistarlo?
L’ingrediente segreto è l’AI
Non è un caso che l’idea di Samsung per convincerci a concedere una seconda occhiata a questa generazione Galaxy S sia stato puntare forte sul software: diamo quasi per scontato che l’hardware sia di livello adeguato a qualsiasi compito, lasciano intendere da Seoul, cosa ci si può fare con tutta questa potenza? Tante piccole cose, più o meno utili, ma comunque interessanti: si può far rispondere un bot alle chiamate telefoniche e prenderà nota di quanto ci dicono, si può tradurre in tempo reale una conversazione (anche al telefono), si può registrare e trascrivere una conversazione con tanto di riassunto automatico generato dal cellulare stesso. E molto altro. Questo è il futuro degli smartphone, dice Samsung.
L’AI permea un po’ ovunque su questo S24: nel dialer telefonico e nel blocco note, come già detto, nella fotocamera e nella galleria, e quasi ovunque altrove (chi non vorrebbe una tastiera che ci consiglia come scrivere in stile educato? o in stile social con emoji a profusione?). E funziona bene: non parliamo di una rivoluzione, sono tutte funzioni che abbiamo già visto altrove, ma ciò che impressiona è che Samsung sia riuscita a condensare tutto e riunire tutto nello stesso smartphone che vi fa anche scattare foto, telefonare, navigare sul web e scambiare facezie a mezzo social. Pensare che questo smartphone, poi, vi faccia credere di poter fare definitivamente a meno di un PC è un’affermazione improbabile (quel concetto ormai pare tramontato): ma avere a disposizione un blocco appunti che ci dà una mano a formattare automaticamente un testo o a generare un riassunto automatico, magari quando siamo in viaggio (soprattutto se è un viaggio di lavoro), può essere un bel passo avanti.
Non sempre parliamo di un contributo decisivo: per esempio, nel fotoritocco non pare sempre azzeccare la “rigenerazione” dei pixel quando si rimuove un oggetto dal fotogramma (a volte genera dei mostri su sfondi troppo omogenei). Ma la questione, come detto nelle anticipazioni al lancio, è come questi strumenti diventeranno sempre di più un’abitudine irrinunciabile: bene fa Samsung a testare subito questi strumenti, così da offrire via via versioni sempre migliori. Se però dovessi consigliare l’S24 Ultra solo per l’AI, non lo farei: è un valore importante del prodotto, ma non basta questo a decidere di spendere la cifra che Samsung richiede per portarsene a casa uno. Molte di queste funzioni le useremo una manciata di volte nella vita utile dello smartphone, non saranno certo il nostro pane quotidiano.
Un plauso va fatto, comunque, ai tecnici coreani per come hanno deciso di integrare l’AI nel software: è sempre chiaro cosa viene elaborato in locale e cosa invece richiede il contributo del cloud, c’è una certa flessibilità nella configurazione dei diversi servizi dell’intelligenza artificiale e c’è da immaginare che gradualmente si evolveranno anche in base ai feedback che gli utenti potranno offrire dopo l’uso. Le immagini ritoccate con l’AI, inoltre, recano impresso un watermark per mettere in chiaro cosa è vero e cosa non lo è. Se poi si decide di staccare l’interruttore, è possibile limitare al massimo l’ingaggio dell’AI nella nostra vita di tutti i giorni: dipende da noi, ci si perde un pezzo dell’esperienza d’uso immaginata a Seoul, ma è pur sempre il nostro smartphone.
Ma come va questo Galaxy S24 Ultra?
In Europa, la scelta di Samsung è stata differenziare il processore a bordo dell’Ultra: Qualcomm Snapdragon Serie 8 di terza generazione in questo caso, un SoC che davvero è in grado di fare qualsiasi cosa e che potrebbe tranquillamente far girare un PC (esiste anche una versione dedicata a quello, in effetti). Una scelta che si traduce in tanta potenza, come è ovvio, ma anche in consumi che nelle giornate di prova si sono dimostrati più che adeguati: difficile mettere in difficoltà questo Galaxy S24 Ultra, che arriva agilmente a fine giornata con un margine importante di carica residua (a meno che non lo stressiate davvero tantissimo). Nel mio caso ci ho fatto telefonate, navigato, scattato foto e girato video, agganciato alla mia auto (via Android Auto in modalità wireless) per la navigazione GPS da casa a ufficio e viceversa, sfogliato social e totalizzato oltre 5 ore di schermo attivo: non ha fatto un plissé. Non dico che ci potrei fare due giorni senza ricaricarlo, la sera l’ho sempre attaccato alla presa, ma siamo decisamente messi meglio rispetto alla concorrenza iPhone.
Vogliamo parlare dello schermo? Finalmente libero dai bordi curvi e praticamente tutto piatto, non soffre di strani riflessi (pare sia tutto merito del Gorilla Armor) e non trattiene le impronte delle dita. Ha una eccellente risoluzione QHD (anche se, di default, il telefono è regolato a una risoluzione inferiore per risparmiare un po’ di batteria) e un refresh variabile tra 1 e 120Hz, con una luminosità di picco di 2.600nits che rischia quasi di dare fastidio in certi contesti tanto è efficace. Questo AMOLED è di fatto il meglio che c’è su piazza, anche per fedeltà cromatica: non va messo assolutamente in discussione. Personalmente lo ritengo il miglior schermo visto su uno smartphone, in alcuni frangenti preferisco leggere testo su questo schermo invece che su un PC.
Se batteria e schermo sono senza dubbio le due caratteristiche principali con cui valutare uno smartphone, non fa eccezione il resto del comparto tecnico: interfaccia OneUI 6.1 basata su Android 14 realmente fluida e scattante, audio ottimo, vibrazione efficace (sia in tasca quando squilla il telefono, sia il feedback aptico), molto buono il sottosistema antenne sia per il segnale 5G che per il WiFi (qui disponibile già in versione WiFi 7: 802.11be), il telefono è dual-SIM e supporta pure le e-SIM. Il pennino, la S-Pen, funziona più che bene: tuttavia non evolve da qualche anno a questa parte, quindi vale quanto detto già anni addietro. Nel complesso non manca niente: volendo cercare il pelo nell’uovo, non ci sono termometro o lettore del battito cardiaco – ma tanto quelli sono a bordo di uno smartwatch (come quelli di casa Samsung).
Una nota di merito alla scelta di garantire 7 anni di aggiornamenti alla sicurezza, e 7 generazioni di aggiornamenti al sistema operativo: sono numeri che iniziano a diventare significativi per giudicare la decisione di investire su uno smartphone, che permettono di guardare al futuro con serenità (funzionerà a lungo con tutte le app) anche in prospettiva di un’eventuale vendita sul mercato dell’usato. Una piccola critica sulla scelta di mantenere le fotocamere posteriori a rilievo: fosse questo S24 Ultra totalmente piatto, davanti e dietro, a mio avviso diventerebbe il principe dell’ergonomia (ovviamente rispetto alle comunque importanti dimensioni). Un difetto che comunque si risolve facilmente con una cover, che proteggerà le fotocamere e lo trasformerà in un bel mattoncino perfetto.
E le foto? Come vengono i video?
In una fase nella quale assistiamo a una certa staticità sul mercato, senza che ci siano novità sostanziali in circolazione (Apple è finalmente arrivata agli zoom periscopici, dopo che la concorrenza c’era approdata anni fa), anche il Galaxy S24 Ultra è un prodotto di consolidamento e affinamento. Senz’altro la novità più intrigante è il sensore da 50 megapixel introdotto quest’anno per lo zoom, abbinato a una lente 5x ottica che tramite un po’ di lavoro sulla gestione dei pixel si traduce in un 10x di tutto rispetto: regolato sulla risoluzione nativa il risultato è interessante nelle condizioni giuste di luce, ovviamente sempre nei limiti di uno smartphone con una lente grande meno di un’unghia e un sensore con diagonale ancora inferiore, ma personalmente preferisco lasciarlo impostato sul default da 12 megapixel (il risultato mi pare migliore). Rimane un po’ lì nel mezzo il sensore 3x da 12 megapixel: la luminosa lente f/2.2 è un vantaggio rispetto alla più scura f/3.4 del 5x, ma non è in grado di fare enorme differenza e forse basterebbe sfruttare in modo furbo il sensore principale per farne serenamente a meno.
La fotocamera principale da 200 megapixel, invece, resta una ottima fotocamera: anche in questo caso preferisco lasciarla impostata al default di risoluzione interpolata a 12 megapixel, per consentire allo smartphone l’elaborazione massiccia dei pixel sovrabbondanti e migliorare le prestazioni in ogni situazione. La messa a fuoco è abbastanza rapida e precisa, soprattutto di giorno, e diciamo che si tratta di un telefono “pronto”: non ci sono ritardi particolari nello scatto, almeno in quello che ho percepito si riesce a catturare l’azione con facilità. Le performance, sempre restando nel campo degli smartphone, sono di ottimo livello anche alla sera: in certi casi ho registrato qualche incertezza in più nella messa a fuoco, ma si trattava di condizioni veramente al limite per metterla alla prova. Di giorno mi piace molto come è regolato il sistema di elaborazione: il risultato sono immagini brillanti e abbastanza contrastate, molto piacevoli i ritratti anche se forse lo scontorno per simulare il bokeh funziona in modo diverso su iPhone (e in alcuni casi preferisco iPhone: ma stiamo davvero parlando di sottigliezze).
Abbastanza coerente e costante la performance anche nelle riprese video: con il sensore 5x si soffre un po’ la lente scura (che fa perdere qualcosa in colori e contrasto), nel complesso conviene sempre restare aggrappati alla grandangolare principale che è la più efficace nel tirar fuori video 4K a 60FPS di tutto rispetto, anche grazie a un efficace sistema di stabilizzazione ottica presente proprio sul sensore da 200 megapixel. Senza dubbio l’S24 Ultra è un camera-phone degno concorrente dei migliori su piazza: ovviamente stiamo parlando innanzitutto del già citato iPhone, smartphone che il Galaxy S24 Ultra non fa rimpiangere davvero in nessun contesto e in nessuna situazione. Anzi: in certi frangenti potreste persino gradire di più le immagini catturate col Galaxy, rispetto a quelle che tira fuori un telefono Apple di ultima generazione.
Selfie camera frontale, infine, nella media della categoria: efficace, senza guizzi particolari. Anche qui, dunque, Galaxy S24 Ultra viene promosso.
Chi dovrebbe acquistare un Galaxy S24 Ultra
Sgombriamo subito il campo: se possedete un S23 Ultra, il passaggio a questa generazione non pare in nessun modo giustificato. Lo chassis di titanio pesa esattamente come il precedente d’acciaio, il processore è solo marginalmente migliore e l’autonomia resta ottima anche sul modello 2023. Neppure i cambiamenti delle fotocamere sembrano decisivi. In più, tutta l’esperienza AI che abbiamo visto a bordo di questo S24 Ultra arriverà a breve anche sui modelli S23 (e pure sull’ultima generazione dei foldable): in altre parole, a meno che non vi vogliate togliere uno sfizio, non c’è davvero ragione per aggiornare quest’anno.
E se invece arrivate da generazioni precedenti dei Galaxy o da altri smartphone? Qui il discorso è diverso: Samsung è arrivata per prima in questo 2024 a presentare le proprie ammiraglie, lo ha fatto mostrando al mondo un prodotto solido e privo di debolezze particolari. L’unico fattore di cui tener conto è il prezzo, davvero importante: ormai siamo attorno ai 1.500 euro di listino, cui ovviamente sottrarre sconti e offerte sul mercato, ma parliamo di una cifra che destina questo prodotto a una fascia di acquirenti ben precisa. Detto questo, se avete fondi per arrivare a prendere un S24 Ultra non c’è motivo per sconsigliarlo.
C’è un solo fattore di cui tenere conto, prima dell’acquisto: ovvero il futuro di questa piattaforma. Chi scrive non crede che il futuro sia dei foldable, oggetti esteticamente fantastici ma ancora parecchio delicati: un Galaxy S24 Ultra è invece un terminale maturo, concreto, costruito in modo fantastico e in tutto e per tutto allo stato dell’arte. Quel piccolo dettaglio, il sito Samsung che dice che l’AI sarà gratuita solo fino al 2025, lascia un interrogativo su quanto succederà dopo: impensabile che Seoul tolga funzioni che abbiamo acquistato con lo smartphone, ma forse ci sarà qualcosa di più e più nuovo che ci aspetterà sugli scaffali. Forse si potrà acquistare un pacchetto di aggiornamenti per avere nuovi servizi anche a bordo del nostro S24, dando vita a un nuovo mercato che oggi pare quasi inimmaginabile. Certo, per ora è solo una speculazione: ma le premesse sembrano andare in questa direzione.
Disegnare oggi il futuro degli smartphone è un compito difficile: sarebbe stato lecito immaginare che il prezzo delle ammiraglie calasse anno dopo anno, anche alla luce della progressiva stagnazione del mercato, con il software a giocare sempre di più un ruolo preponderante nell’offrire funzioni e servizi avanzati. Per i PC è quanto successo negli ultimi anni (gaming a parte), per gli smartphone per ora non è stato così. Se però oggi Samsung afferma di voler garantire 7 generazioni di aggiornamenti al sistema operativo per la linea Galaxy S24, probabilmente vede in questo hardware la potenza necessaria a gestire le future evoluzioni che oggi si intravedono appena. Nessuno è in grado di offrire garanzie, siamo in una fase interlocutoria, ma è un buon inizio.
La già citata recensione del Note 20 si concludeva dicendo che quello smartphone era l’esempio migliore di cosa si potesse e dovesse fare con uno smartphone: vale lo stesso per il Galaxy S24 Ultra, che tuttavia a distanza di anni ci spinge a riconsiderare l’evoluzione del settore e valutare con maggiore obiettività un prodotto nato all’inizio del 2024. Non ci sono stati enormi cambiamenti, segno che il formato è maturo: non ci sono cambiamenti enormi all’orizzonte, si tratta solo di trovare il modo migliore di fare quello che già oggi facciamo. Il Galaxy S24 Ultra è la conferma che Samsung sa fare eccellenti smartphone, ce l’abbiamo tra le nostre mani, quest’anno condito con intelligenza artificiale nel tentativo di cambiare in modo significativo l’esperienza d’uso e andare in una nuova direzione: non resta che vedere se la concorrenza riuscirà a tenere realmente il passo, o se questa generazione vedrà una fuga in avanti dell’azienda coreana.