L’intelligenza artificiale è una tecnologia preziosa non soltanto per automatizzare i processi e generare testo in pochi secondi, ma anche per fare ricerca in ambito medico. L’esempio più recente arriva dalla Gran Bretagna, dove la startup Baseimmune – fondata nel 2019 da Joshua Blight e Ariane Gomes – ha appena chiuso il round Serie A da quasi 12 milioni di dollari. La società biotech utilizza un’AI proprietaria per prevedere le future mutazioni dei patogeni e sviluppare nuovi vaccini.
L’interesse degli investitori sulle biotech che usano l’AI
Come si legge su Axios, il governo UK ha indetto un concorso per favorire l’industria dei vaccini in vista delle future pandemie. Quanto accaduto dal 2020 in poi ha segnato la storia globale, ricordando a tutti che non è in questione il “se accadrà”, ma il “quando accadrà” di nuovo. Il lavoro compiuto dai team di ricerca che hanno sviluppato i vaccini contro il coronavirus ha portato risultati incontestabili in termini di vite salvate e messa in sicurezza delle persone più fragili.
L’interesse da parte degli investitori in questo ambito del biotech, in cui l’impiego dell’AI è centrale, è aumentato dopo la pandemia. Con l’iniezione di capitale del round Serie A, Baseimmune potrà accelerare lo sviluppo dei suoi tre vaccini attualmente in fase di sviluppo preclinico per la peste suina africana, il coronavirus e la malaria.