Secondo TechCrunch, xAI, l’ultima venture di Elon Musk, sarebbe prossima alla chiusura di un round da 6 miliardi di dollari con una valutazione pre-money da 18 miliardi. Su StartupItalia vi abbiamo più volte raccontato del progetto del Ceo di Tesla per sfidare OpenAI con un’intelligenza artificiale votata al free speech e libera – sempre a dire di Musk – da pregiudizi progressisti e woke. Il chatbot si chiama Grok ed è disponibile su X soltanto per gli abbonati.
Sempre stando a fonti anonime riferite dalla stampa, nei giorni scorsi sembrava che xAI stesse per raccogliere 3 miliardi di dollari con valutazione pre-money da 15 miliardi, ma entrambe le cifre sembra siano aumentate. L’annuncio dovrebbe arrivare nel giro delle prossime settimane, a meno di cambi di programma (stiamo parlando di Musk, dopotutto).
Chi investirà in xAI?
Sequoia Ventures e Futures Ventures vengono citati come fondi intenzionati a partecipare a questo mega round da 6 miliardi di dollari. Grok è un sistema che, stando a Musk, garantirebbe risposte libere da pregiudizi. L’imprenditore sudafricano è stato tra i cofondatori di OpenAI nel 2016, ma si è allontanato da tempo dalla società a causa di divergenze con Sam Altman e i vertici.
Musk ha perfino fatto causa a OpenAI negli scorsi mesi perché, a suo dire, avrebbe violato la propria missione originaria, ovvero quella di rimanere un laboratorio di ricerca non profit. Con nuove risorse di quell’entità xAI avrebbe così la possibilità di recuperare terreno rispetto a ChatGPT e a tutti quegli altri software che stanno uscendo dalle stanze di OpenAI (come Sora).
Con che dati si allena Grok?
Musk avrebbe intenzione di addestrare l’AI di Grok sfruttando la mole di dati che tutte le sue aziende hanno collezionato nel corso degli anni, da Tesla a SpaceX fino a Neuralink, la medtech che ha impiantato il primo chip nel cervello di una persona a inizio 2024. Tra gli azionisti di xAI c’è pure X (l’ex Twitter) che potrebbe senz’altro trarre vantaggio da questa iniezione di risorse. Dato che al momento nulla è ancora chiaro, c’è chi si è spinto a suggerire che Grok potrebbe un domani essere agganciato agli umanoidi Optimus di Tesla. Un po’ come ha fatto la startup USA Figure AI, che ha incorporato la tecnologia di ChatGPT per dare una voce al suo robot.