Continua anche in pieno agosto l’opera di trasposizione su PC e console d’ultima generazione di Aspyr Media, arrivata a proporci, a inizio mese, STAR WARS Bounty Hunter originariamente uscito su Nintendo GameCube e PlayStation 2 nell’ormai lontano 2002.
STAR WARS Bounty Hunter, 22 anni fa in una galassia lontana…
Ambientato tra i film Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, questo videogame per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC (via Steam) racconta la storia del cacciatore di taglie mandaloriano Jango Fett, padre del ben più fortunato Boba in grado di portare a termine l’impresa di catturare Han Solo.
Peraltro proprio Boba Fett è stato aggiunto in questo remake che ha visto gli sviluppatori intervenire anche sul sistema di controllo e sull’equipaggiamento del nostro cacciatore di taglie, così da svecchiare il gameplay e rispondere alle critiche che riguardarono l’originale. Molto convincenti sia la pulizia dell’immagine sia, soprattutto, gli effetti luce in tempo reale che ben sottolineano le furibonde battaglie a base di raggi laser.
Inalterata, invece, la mole poligonale di personaggi e ambientazioni. Se i luoghi chiusi riescono ancora a tenere botta, quelli aperti – funestati da un massiccio effetto fogging – e i PNG rivelano che STAR WARS Bounty Hunter avrebbe avuto bisogno di un maquillage più incisivo e meno pigro.
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Naturalmente riemergono in modo prepotente i principali limiti della produzione originale che, soprattutto sul fronte del level design, non brillava per libertà d’azione, tradendo le possibilità offerte dal jetpack saldamente posto sulle spalle del protagonista dell’avventura. Se tali difetti si avvertivano già 22 anni fa, figurarsi quanto possono essere opprimenti oggi, nel 2024.
Per fare un parallelismo con un altro titolo che i ragazzi di Aspyr ben conoscono, dato che ne hanno recentemente curato la trasposizione dei primi capitoli, STAR WARS Bounty Hunter ricorda parecchio Tomb Raider (letta la nostra recensione di Tomb Raider I-III Remastered?) anche se con un numero di enigmi nettamente inferiore e uno sviluppo maggiormente verticale delle ambientazioni così da giustificare l’uso del jetpack. Tanti extra da scovare e una trama con diversi colpi di scena lo rendono comunque una avventura intrigante, almeno per i fan della saga cinematografica.