La Commissione europea ha detto sì agli aiuti di Stato da 5 miliardi di euro che Berlino intende investire per supportare la European Semiconductor Manufacturing Company (ESMC) nella costruzione e gestione di uno stabilimento di produzione di microchip a Dresda, in Germania.
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ESMC è la joint venture che Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), Bosch, Infineon e NXP hanno fondato nell’agosto del 2023 per rispondere alla chiamata di Bruxelles che intende rendersi meno dipendente dall’estero, in particolare da Taiwan che, è noto, rischia l’invasione da parte della Repubblica popolare cinese.
Anche per questo il sì alla misura, benché gli aiuti di Stato siano vietati dai Trattati istitutivi della UE, era scontato. Per Bruxelles il finanziamento è volto a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la sovranità digitale dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi stabiliti nell’European Chips Act.
Una fonderia “open”
La struttura opererà come open foundry, il che significa che qualsiasi cliente, inclusi ma non limitati agli altri tre azionisti oltre a TSMC, può effettuare ordini per la produzione di chip specifici. Questo modello operativo, hanno sottolineato dalla Commissione spiegando i motivi alla base del proprio “ok” – è importante per l’ecosistema UE più ampio, soprattutto in vista degli impegni di ESMC a fornire supporto dedicato alle PMI e alle startup europee.
«Questa misura tedesca da 5 miliardi di euro rafforzerà la capacità di produzione di semiconduttori in Europa, aiutandoci a realizzare la nostra transizione verde e digitale e creando opportunità di occupazione altamente qualificata – ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutivo responsabile della politica sulla concorrenza – Il modello di fonderia aperta della misura garantirà un accesso diffuso a chip a basso consumo energetico, anche da parte di piccole aziende e startup, limitando al contempo qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza».