Su StartupItalia abbiamo ripreso l’indiscrezione pubblicata da Repubblica secondo cui il governo Meloni starebbe per abolire l’assegno unico universale per i figli. Sui social la presidente del Consiglio ha smentito. Dal momento però che la questione riguarda milioni di famiglie che hanno figli e altrettante che stanno per o progettano di averne, vediamo di che misura si tratta.
Cos’è l’assegno unico
L’assegno unico è una misura di sostegno introdotta dal governo Draghi nel 2021 rivolta alle famiglie con uno o più figli. L’obiettivo è stato quello di unificare in un’unica prestazione le varie forme di supporto economico già presenti, come il bonus bebè, le detrazioni fiscali per i figli a carico e gli assegni familiari. Viene garantito, a determinate condizioni, fino al compimento del 21esimo anno d’età del figlio.
Come si ottiene l’assegno unico?
Al momento qualsiasi famiglia con uno o più figli a carico può fare domanda per ottenere l’assegno unico. Come spiega l’INPS, «alle famiglie che al momento della domanda siano in possesso di ISEE valido, l’assegno è corrisposto in base alla corrispondente fascia ISEE. L’importo commisurato al valore dell’ISEE è corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di ISEE, ma per i quali l’ISEE sia successivamente attestato entro il 30 giugno».
Finora non è stato necessario presentare l’ISEE per ottenere l’assegno unico. Ovviamente la misura, pur essendo universale, non eroga la stessa cifra a tutte le famiglie. L’importo minimo – 57 euro al mese – viene assegnato a chi non lo presenta o a chi ha un ISEE superiore ai 45mila euro. L’importo massimo è di circa 200 euro.
Possono fare domanda tutte le categorie di lavoratori. Gli importi mensili possono essere aumentati in varie situazioni come in caso di figli con disabilità o nel caso in cui la madre abbia meno di 21 anni.
Il governo come potrebbe modificare l’assegno unico?
Alla fine di agosto siamo all’inizio del periodo in cui l’esecutivo inizia a scrivere la Legge di Bilancio. Al momento nulla si sa se ci saranno o meno modifiche all’assegno unico. Come riportato dalla stampa in questi giorni, potrebbero essere due le categorie di famiglie che rischierebbero di perderlo: quelle che superano il limite di 45mila euro di ISEE e quelle che proprio non lo presentano. Da sottolineare il fatto che è in corso una procedura d’infrazione a livello europeo: secondo la Commissione ci sarebbe una discriminazione nei confronti delle famiglie straniere, a cui non viene garantito un accesso adeguato a tale misura.