In Italia la maternità resta una sfida complessa e multidimensionale, che tocca profondamente gli aspetti personali, emotivi ed economici della vita di molte donne. Mettere al mondo un figlio comporta conseguenze profonde, specialmente in un contesto in cui la disparità di genere, la disuguaglianza salariale e le radicate strutture patriarcali della nostra società continuano a lasciare le donne sempre più sole nel gestire le nuove responsabilità.
Secondo i dati di Save The Children, questa realtà riflette una grave carenza di supporto pubblico alle madri, radicata nelle profonde disuguaglianze di genere che caratterizzano il Paese, indipendentemente dalla scelta di avere figli.
Sono infatti circa 6 milioni le madri italiane che si trovano nella difficile condizione di “equilibriste”, divise tra lavoro e responsabilità familiari. E proprio la sfera lavorativa rappresenta una delle problematiche più significative. Solo nel 2022 il tasso di occupazione tra le donne di età compresa tra 25 e 49 anni era del 77,4% per quelle senza figli, ma scendeva al 58,7% per le madri, evidenziando un divario di quasi 19 punti percentuali.
Il 42,6% delle madri tra i 25 e i 54 anni risulta ancora disoccupata, mentre il 39,2% di quelle con due o più figli minori a carico lavora part-time. A complicare ulteriormente il prospetto, si aggiunge anche la carenza di servizi per l’infanzia. Nel 2022, in Italia erano disponibili solo 30 posti in asili nido ogni 100 bambini, un dato ancora al di sotto dell’obiettivo europeo del 33%. È chiaro che questo squilibrio lasci gran parte del carico di cura ancora sulle spalle delle donne, con un impatto significativo sulla loro salute psico-mentale.
Il podcast “Le forme della maternità”
Per riportare alla luce queste tematiche e offrire uno spazio di riflessione sulle diverse sfaccettature della maternità, Mission Bambini ha lanciato la seconda stagione del podcast Le forme della maternità.
Realizzato in collaborazione con l’attivista Francesca Bubba, il progetto affronta questioni come il carico mentale, il rapporto con se stesse, la gestione del lavoro e l’educazione dei figli, sfidando stereotipi e tabù legati al ruolo materno.
L’obiettivo? Raccontare le difficoltà delle donne attraverso le donne, per farle sentire meno sole.
Il podcast, infatti, include le testimonianze delle donne del “Salotto delle mamme”, un’iniziativa di supporto ideata dalla Cooperativa sociale La Grande Casa scs nella Stella Mission Bambini di Sesto San Giovanni (MI) e pensata per accompagnare le donne nel delicato periodo della gravidanza e del post-partum.
Decostruire gli stereotipi sulla maternità
«Il dato che è emerso in maniera così assordante è la grande fatica che tocca tutte, a prescindere dall’area geografica, dallo stato sociale, economico o culturale. Tutte le donne, in questa delicatissima fase della loro vita, incontrano muri da scavalcare o abbattere e l’unico modo costruttivo per farlo ci è sembrato rendere lo sforzo collettivo. Un aperto e profondo confronto con le coordinatrici de “Il Salotto delle mamme” e con le donne che hanno partecipato agli incontri durante gravidanze e post partum, ci hanno restituito forte il desiderio di parlarne, di dare voce a un malessere generale che sembra non essere visto o, quanto meno, non con la giusta preoccupazione e proattività» racconta a StartupItalia Serena Sartirana, Program Coordinator Area Infanzia Mission Bambini «L’obiettivo, quindi, è quello di trattare temi legati alla gravidanza, al parto, alla maternità e, in generale, argomenti che emergono durante lo scambio de “Il Salotto delle mamme”, con uno sguardo critico che mira a decostruire gli stereotipi e a de-romanticizzare il concetto di maternità».
Il podcast esplora le diverse sfaccettature della maternità attraverso cinque episodi. Nel primo, “Quadrato: carico mentale”, le donne condividono la frustrazione causata dalla mancanza di tempo, il senso di solitudine e l’ansia legata alle aspettative sociali sull’educazione dei figli. Il secondo episodio, “Triangolo: rapporto con se stesse”, si concentra invece sull’importanza di ritrovare un equilibrio personale e dedicare tempo a sé dopo la maternità.
“Rettangolo: lavoro”, il terzo episodio, affronta le difficoltà del rientro al lavoro, toccando temi come congedi, flessibilità, smart working e incentivi per le famiglie. Nel quarto episodio, “Pentagono: secondo figlio”, si discute invece la pressione sociale di avere più figli e le frustrazioni derivanti da ostacoli come problemi economici, carenza di servizi e mancanza di supporto. Infine, “Cerchio: insieme” è l’ultimo episodio che esplora l’importanza della rete di supporto, proprio con Francesca Bubba che dialoga con Flavia Bernardi, pedagogista e responsabile del progetto La Grande Casa scs.
Il carico mentale delle mamme
Il carico mentale è una piovra a più tentacoli, che arraffa pezzi interni ed esterni delle nostre vite. Può afferrare i pensieri, i ricordi, la concentrazione, la calma. Può arraffare i legami, arrivando a comprometterli. Può accadere persino con il legame con i propri figli, quasi senza accorgercene. È questo il modo in cui Francesca Bubba descrive il concetto di carico mentale vissuto dalle donne all’interno del podcast. Un’immagine forte e vivida, che sottolinea la necessità di dare un supporto concreto alle mamme – e non solo – che la vivono.
«Credo che la metafora renda l’effetto ambiguo che questo pericolo ha sul benessere delle madri. È qualcosa di subdolo che in qualche modo viviamo tutte nella dinamica di coppia e che si infila lentamente e in profondità in ogni aspetto delle nostre vite alimentato dal senso di colpa per non essere abbastanza brave, performanti, positive. La capacità ma anche la possibilità di condividere questi aspetti così devastanti e intimi per le mamme che si raccontano, deriva dal riconoscere “Il Salotto delle mamme” come uno spazio aperto, libero e non giudicante. Un luogo prezioso dove portare sollievo a se stesse attraverso proprio (di nuovo) la dimensione collettiva.» racconta a StartupItalia Serena Sartirana.
Verso una genitorialità condivisa
Da un podcast, una missione sempre più importante: sensibilizzare la società verso la condivisione di responsabilità e cure, per poter raggiungere una parità anche in fatto di maternità e cura.
L’obiettivo? Attuare un cambiamento culturale partendo dal dialogo. «Quello che a nostro avviso manca è la presenza di politiche sistemiche di sostegno alle famiglie. Servizi adeguati alla crescita dei bambini nella fascia 0-6, nello specifico nidi e scuole di infanzia che siano accessibili ed equamente distribuiti nel territorio; l’attenzione alla conciliazione famiglia-lavoro, e mi riferisco nello specifico ai congedi parentali, come anche a garantire pari opportunità tra uomini e donne. Come Mission Bambini, grazie a strumenti come il podcast, lavoriamo ogni giorno per promuovere un cambiamento culturale che a nostro avviso è fondamentale per superare gli stereotipi di genere e costruire un modello di società basato sulla parità – continua Serena Sartirana -. Il podcast ci ha permesso di scattare una fotografia molto attuale delle dinamiche, delle difficoltà, delle rinunce che incontrano uomini e donne nel loro percorso verso la genitorialità ma abbiamo provato anche a valorizzare le misure attualmente in vigore a sostegno delle famiglie».
Sono proprio i luoghi come “Il Salotto delle mamme” a creare uno spazio sicuro per le donne. Iniziative come questa possono influenzare positivamente le madri e le loro comunità, soprattutto nel contesto sociale attuale.
«La Storia ci insegna che le più grandi rivoluzioni avvengono quando il cambiamento viene desiderato da tutti e tutte e ha un impatto positivo comune. L’effetto del benessere che crea un gruppo come questo si espande e impatta in modo significativo in un raggio d’azione più ampio, coinvolgendo anche l’altra parte della coppia genitoriale, i nonni, le amiche e gli amici perché propone una narrazione che tiene conto di molti punti di vista. Ci sono quelli tecnici di professionisti competenti ma anche quelli emotivi e personali di chi sta dentro a quelle storie, di chi si è messo in gioco, di chi sbaglia e crolla o ci riprova – racconta Serena Sartirana a StartupItalia – Da un punto di vista sociale è importante costruire luoghi che portano concretamente soluzioni costruttive. Luoghi che non escludono o non mirano a prevaricare sull’altro ma che, anzi, valorizzano talenti e competenze di ciascuno. Luoghi che cercano proprio, al contrario, la parità e la corresponsabilità come strumenti per migliorare la vita di tutte le persone coinvolte. Bambini e bambine compresi perché dove c’è un genitore capito e sostenuto, crescono figli più felici».