Dopo una settimana iniziata con lo spavento di DeepSeek, la startup cinese che ha fatto crollare diversi titoli tecnologici (Nvidia è arrivata a perdere quasi 600 miliardi di dollari in valore di mercato), dagli USA le aziende del settore si stanno riorganizzando per rispondere a suon di miliardi. Come abbiamo scritto su StartupItalia, OpenAI sarebbe infatti al lavoro per un nuovo round, che ora inizia a delinearsi nei numeri. Stando a TechCrunch, che cita il Wall Street Journal, la società guidata da Sam Altman sarebbe in trattative per chiudere un nuovo round da 40 miliardi di dollari con valutazione da 340 miliardi.
Cosa sappiamo sul prossimo round di OpenAI?
Sarebbe SoftBank a guidare questa nuova operazione, investendo tra i 15 e i 25 miliardi di dollari. Se venissero confermate le cifre il colosso giapponese potrebbe superare Microsoft e diventare il principale investitore di OpenAI.
Nel corso del 2024 sono stati chiusi importanti round di investimenti. Tra quelli più grandi ricordiamo quello da 6,6 miliardi di dollari di OpenAI in ottobre, a una valutazione da 157 miliardi di dollari. Fa un certo effetto notare che nel giro di pochi mesi il valore dell’azienda di Sam Altman possa più che raddoppiare a 340 miliardi di dollari.
OpenAI reagisce a DeepSeek
Uno dei temi discussi in questi giorni ha riguardato proprio gli investimenti in AI. Poco dopo l’insediamento di Trump, alla Casa Bianca è stato annunciato il progetto Stargate da 500 miliardi di dollari con l’obiettivo di costruire una rete di datacenter negli USA grazie alla partnership tra Oracle, SoftBank e OpenAI.
L’arrivo di DeepSeek (bloccato in Italia nelle scorse ore dal Garante della Privacy) ha però insinuato il dubbio tra gli investitori: se una startup cinese è davvero riuscita a realizzare un software investendo molti meno soldi rispetto ai competitor USA raggiungendo comunque un risultato più che discreto, non è che Oltreoceano le valutazioni siano troppo alte? La risposta ancora non c’è. Intanto la stessa Casa Bianca ha accusato DeepSeek di aver sfruttato illegalmente la tecnologia di OpenAI per addestrare i propri modelli attraverso la tecnica della distillazione.