Nei giorni scorsi Donald Trump ha pubblicamente criticato Tim Cook, il Ceo di Apple, perché negli ultimi anni ha puntato molto sull’India e sul Vietnam per la propria filiera. Impegnato nella sua guerra dei dazi, il presidente USA mira invece a fare in modo che intere produzioni – dall’auto alla tecnologia – migrino verso il suolo americano. Anche se, in molti casi, i critici evidenziano una spiacevole conseguenza di questo scenario: i prezzi di moltissimi beni e servizi aumenterebbero.
Quanto costerebbe un iPhone prodotto negli USA?
A Trump non basta che Apple abbia annunciato un piano di investimenti negli Stati Uniti da 500 miliardi di dollari. Il capo della Casa Bianca è infatti disposto a fargli pagare un dazi del 25% sui device importati dall’Asia nel caso in cui Cupertino mantenga la produzione in Paesi India e Vietnam.
Su Axios la questione è stata affrontata anche da un punto di vista legale: non è chiaro fino a dove possa spingersi Trump, prendendo di mira la Big Tech di Cupertino e minacciandola con tariffe nel caso in cui non attui un piano per impiantare la produzione sul suolo americano. In questo clima di incertezza Apple avrebbe importato rilevanti quantità di smartphone da tenere in magazzino, al sicuro dai dazi.
Al momento non esistono cifre certe, ma stime sui costi ipotetici di iPhone costruiti in stabilimenti in Texas o nel New Jersey. La multinazionale di Tim Cook potrebbe arrivare a chiedere ai propri clienti di spendere fino a 3500 dollari per uno smartphone.