Un mese dopo l’operazione da parte di Meta – che nella startup ha investito oltre 14 miliardi di dollari assumendone peraltro il Ceo – è arrivato il momento dei licenziamenti. Scale AI, come ha riportato Bloomberg, ha tagliato il 14% dei propri dipendenti (circa 200). E non è tutto: la società ha interrotto i rapporti professionali con una rete composta da 500 collaboratori in tutto il mondo.

Perché Scale AI licenzia?
«Questi cambiamenti – ha spiegato il Ceo ad interim di Jason Droege, che ha sostituito Alexandr Wang, assunto da Meta – ci renderanno più agili, consentendoci di reagire più rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti». Secondo questa comunicazione interna ottenuta dalla stampa, la startup fondata nel 2016 sarebbe cresciuta troppo velocemente creando anche molta burocrazia.
Meta al momento controlla il 49% della società, dunque ne influenza le decisioni e gli investimenti. Al netto dei licenziamenti, Scale AI punta ad assunzioni nel reparto vendite per quanto riguarda clienti di stampo governativo. Il Ceo di Meta Mark Zuckerberg ha avviato da tempo una campagna di assunzioni (pescando in OpenAI ma non solo) e di acquisizioni per competere sul terreno dell’Intelligenza artificiale. A seguito dell’investimento in Scale AI, clienti come Google e OpenAI hanno ridotto la collaborazione con la società collegata direttamente a un loro competitor.