Come riportato pochi minuti fa dal Corriere della Sera il Garante della Privacy ha bloccato in Italia il sistema di face boarding, ossia lo strumento biometrico per l’imbarco sugli aerei che sfrutta il riconoscimento facciale. L’istruttoria deve ancora chiudersi, ma intanto sappiamo che lo stop riguarda lo scalo di Milano Linate, mentre in quello di Fiumicino il ricorso a questa tecnologia era già stata sospeso proprio in attesa di maggiore chiarezza. Le notizie sono apprese da fonti vicine al Garante della Privacy e confermate anche dalla SEA, il gestore dell’aeroporto milanese.

Perché il Garante della Privacy ha bloccato il riconoscimento facciale negli aeroporti
Sempre sul Corriere della Sera si legge che nel provvedimento del Garante, che la testata ha potuto visionare, «al 31 luglio scorso il servizio è stato utilizzato da 24.550 viaggiatori. Il documento stabilisce che questi non hanno il “controllo attivo sui propri dati biometrici, che rimangono nell’esclusiva disponibilità del gestore aeroportuale” e che servirebbero maggiori sistemi di tutela di quelle informazioni».

Da qui si è deciso per lo stop definito provvisorio del face boarding «per il tempo necessario a consentire all’autorità il completamento dell’istruttoria avviata». La SEA ha commentato: «Tale decisione fa seguito al provvedimento notificato dal Garante in conclusione a una serie di verifiche sul sistema aeroportuale e basato principalmente sull’Opinion 11/2024 non vincolante del Comitato europeo rilasciata per un caso ritenuto similare». Resta comunque attivo un dialogo tra i due soggetti per chiarire la situazione.