«Io mica ho abbandonato l’Italia. Faccio parte di una generazione nata nell’Unione Europea, in un contesto in cui non ci sono confini. In cui chiunque può scegliere dove vivere, senza la paura di imbrattare la propria patria. Il consiglio che do a chi sta per partire o vorrebbe farlo? Non porsi limiti perché bisogna pensare al miglior contesto dove fare crescere le proprie idee di vita e di lavoro». Costanza Ghelfi, 36 anni, avrebbe voluto fare la nomade digitale. Ma si è fermata per scelta alla prima casella: Maiorca. In Spagna vive da più di dieci anni, ha una exit alle spalle e non esclude un domani di ributtarsi nel mondo startup come founder.
In questa nuova puntata della rubrica Italiani dell’altro mondo siamo partiti da un approccio che spesso ritroviamo negli imprenditori. L’apertura al mondo, alle nuove esperienze. Molti connazionali che abbiamo sentito in questi anni sul magazine senz’altro hanno preferito crescere all’estero, ma non si è mai perso quel collegamento con casa. Certe esperienze sono valse un bagaglio importante per tornare in Italia e lanciare startup. Comunque sia, sono ricchezza che spesso tiene alto il nostro talento in Europa e nel mondo.

Marketing per passione
Nata a Parma, Costanza Ghelfi aveva una passione fin da bambina. «Volevo lavorare per il settore dei supermercati, nella GDO». Ha studiato in Bocconi a Milano, prima amministrazione aziendale e poi marketing management. A volte sono gli esami universitari a farci cambiare idea lungo il percorso. Così è stato per lei quando ha frequentato le lezioni su ecommerce e digital marketing.

«Era il 2012, gli inizi per certi versi del settore. Mi appassionava l’idea di avere molti dati a disposizione, in real time». Il primo lavoro è stato in H-Farm Industry, a Milano. «Se ricordo bene sono stata la quarta dipendente. Quando entri come profilo junior in una startup cresci alla stessa velocità dell’azienda». Le hanno permesso a un certo punto di lavorare da remoto e, come anticipato, il suo sogno era fare la nomade digitale, ancora prima che questo termine venisse sovraesposto sulla stampa durante la pandemia. «Poi una volta arrivata a Maiorca ho capito che ero in realtà arrivata a destinazione».

Sola andata per le Baleari
Era il 2014 e aveva scelto di vivere in uno degli hub turistici più importanti dell’Europa meridionale. «Ho iniziato in easyJet nel reparto marketing. Ero alla ricerca di un posto con un mindset che mi stimolasse. Poi sono entrata nella startup spagnola Hundredrooms, che all’epoca stava raccogliendo molto. In questa esperienza ho conosciuto quello che è poi diventato il mio socio in ad machina».
Quante startup sono nate all’interno di startup di successo? Così funzionano gli ecosistemi maturi. E la Spagna, come sentiremo tra poco, ha molto da insegnare anche a un Paese come l’Italia da questo punto di vista. La sua prima startup si è concentrata sul lavoro del digital marketing. «È un tool che automatizza i processi». Fondata diversi anni prima l’hype attorno all’AI generativa, si basa sul machine learning. Con l’exit da parte di Making Science Costanza Ghelfi è diventata CPO e gestisce tutti i prodotti di AI dell’azienda.

L’AI che non spaventa
Immancabile dunque la domanda sull’AI, questa tecnologia di cui non si smette di parlare da anni, al centro di investimenti miliardari. «Credo che l’hype sia sottostimata: l’impatto sarà molto più grande di quanto ci stiamo immaginando. Automazione e riduzione dei costi saranno conseguenze sul breve termine, ma c’è un enorme potenziale di trasformazione e un nuovo valore per l’economia». Ghelfi appartiene al partito degli ottimisti: «Ci sarà un mondo del lavoro più sostenibile e più inclusivo in cui staremo meno ore in ufficio».
Dalla Spagna Costanza Ghelfi ha alle spalle anni di esperienza per raccontare com’è l’ecosistema iberico. «A livello personale c’è una progressione di carriera più veloce. Per una startup come la nostra è stato facile raggiungere 15 mercati». E la città più interessante? «Madrid e Barcellona sono ottime, ma hanno un costo della vita alto. Valencia invece cresce velocemente, ha incubatori e molte startup».