Nella serata di ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo allo schema di disegno di legge recante la delega al Governo per quanto riguarda quella che è stata definita l’«energia nucleare sostenibile». Il percorso per un eventuale ritorno dell’Italia alle centrali nucleari resta ancora lungo e non scontato, ma Palazzo Chigi per il momento ha festeggiato questo passaggio.

Cosa prevede il Ddl sul nucleare
Il disegno di legge assegna al Governo una delega per disciplinare in modo organico l’introduzione del nucleare sostenibile, nel quadro delle politiche europee di decarbonizzazione al 2050 e degli obiettivi di sicurezza energetica. In concreto l’esecutivo dovrà elaborare un Programma nazionale per il nucleare sostenibile, istituire una Autorità per la sicurezza nucleare indipendente; nel comunicato vengono citati poi il potenziamento della ricerca scientifica e industriale e l’avvio di campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema.

I decreti legislativi attuativi dovranno essere adottati entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge. «Con questo provvedimento – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – l’Italia si dota di uno strumento fondamentale per guardare al futuro con realismo e ambizione. Vogliamo essere protagonisti delle nuove tecnologie, dagli SMR e AMR fino alla fusione, nel quadro della neutralità tecnologica e della transizione energetica europea. Il nucleare sostenibile è una scelta di innovazione, sicurezza e responsabilità verso i cittadini, imprese e verso l’ambiente».

Nel comunicato finale non è stata citata la somma al momento disponibile per questo piano, ma nei giorni scorsi sulla stampa si è letto di 60 milioni di euro da spalmare tra 2027 e 2029. Rispetto all’energia nucleare abbiamo affrontato diverse volte le sfide colte soprattutto da startup e scaleup in giro per l’Europa. Una delle più interessanti è senz’altro newcleo, di cui abbiamo intervistato il Ceo Stefano Buono.