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Sono molti i settori dell’economia che stanno integrando l’Intelligenza artificiale nei loro processi e nei loro sistemi. C’è chi per i lavori è in stato avanzato e chi ha cominciato a sondare le possibilità che la nuova tecnologia offre. L’ambito finanziario non si sottrae a questa esplorazione e, anzi, con il suo ausilio porta avanti progetti in grado di rivoluzionare modelli di business.
L’AI infatti è pronta a cambiare la fisica dei sistemi, inaugurando nuovi modi di pensare rispetto alle istituzioni bancarie tradizionali. Le macchine, infatti, sono in grado di raccogliere le informazioni, organizzarle, interpretarle e fornire previsioni sulla base di queste.
Credem, la nuova area specializzata AINEXT
Le opportunità diventano moltissime. Cosa dunque l’AI può fare per gli stakeholder in ambito finanziario? Il caso di Credem racconta molto bene nuove e innovative applicazioni.
La banca italiana, grazie alla gestione dei dati offerta dall’Intelligenza artificiale, ha deciso di adottare un nuovo modello organizzativo che ha come centro propulsivo la nuova area specializzata AINEXT e 20 unità di sviluppo verticali. A essere coinvolte saranno 350 persone, presenti in modo capillare in tutte le aree aziendali. L’investimento sarà di circa 10 milioni di euro nei prossimi anni e si pone come obiettivo quello di creare valore per gli stakeholder con la diffusione e l’accelerazione dell’azione dell’AI e dei dati. E tutto questo garantendo il sistema di governance e controllo richiesto agli istituti vigilati dalla BCE.
I servizi che Credem può offrire e migliorare grazie all’AI
Credem ha deciso di sfruttare la capacità predittiva e descrittiva dell’AI per migliorare l’efficienza dei processi e la qualità dei prodotti e servizi.
Il Service Level Indicator, per esempio, è stato sviluppato in seguito a un hackaton ed è tuttora operativo. Fornisce un indice che sintetizza la gravità e la durata dei fermi delle procedure aziendali. La sua accuratezza media (85%) è in grado di individuare procedure che subiranno almeno un disservizio nei successivi 35 giorni. Questo significa che si possono evitare, appunto perché diventano prevedibili, le circostanze che generano i fermi.
Sempre nell’ottica di rispondere alle esigenze degli stakeholder è nato il servizio Crypto Detection, una soluzione che rende più efficace ed efficiente l’individuazione di frodi o comportamenti illeciti con un focus specifico sul mondo delle criptovalute. Grazie a questa soluzione, il Gruppo è riuscito a individuare alcuni casi di transazioni sospette in cui i clienti venivano indirizzati verso investimenti, di importi anche elevati, destinati al mining di crypto senza piena consapevolezza del rischio connesso all’operazione.
L’AI poi ha dato la possibilità di migliorare l’offerta sui prodotti di protezione. I sistemi permettono un’interpretazione più profonda, e quindi potenzialmente più corretta, delle esigenze dei clienti. La previsione in questo caso è fondata sullo studio delle abitudini. Il risultato è un’offerta di prodotti e servizi assicurativi che ha un approccio taylor made.
Con la stessa logica di apprendimento delle informazioni nasce Churn Ratio. È il servizio che sviluppa modelli in grado di prevedere la chiusura di determinati prodotti. Grazie all’individuazione di tendenze e pattern è possibile ridurre i tassi di abbandono della clientela e intervenire con azioni opportune per fidelizzare e coinvolgere maggiormente.
Come si evolve un modello organizzativo bancario con l’integrazione dell’AI
Come anticipato, perché questa offerta per gli stakeholder sia possibile, è necessario per l’istituto bancario evolvere il suo modello organizzativo. Credem non si è sottratta alla sfida. Le soluzioni di AI, infatti, saranno integrate con l’ecosistema informativo del Gruppo e si baseranno tecnologicamente sulla stessa Data Platform utilizzata già oggi da migliaia di dipendenti.
Ma non solo. La formazione diventa uno dei tasselli fondamentali per il buon esito del progetto. A oggi sono state erogate oltre 8mila ore di formazione con una pillola di formazione base sull’Intelligenza artificiale a disposizione di tutte le persone del Gruppo. A questo si affianca un pacchetto di 26 corsi attivi dedicati ai 347 Data Specialist presenti in azienda. Sempre sul tema dell’Intelligenza artificiale sono stati attivati a oggi circa 20 laboratori.
Ancora una volta l’Intelligenza artificiale diventa uno strumento per rendere più efficienti e fluidi i processi interni e studiare prodotti personalizzati che diventano più convenienti per gli stakeholder.