Mattinata di fibrillazioni per l’esecutivo il cui ramo economico, è noto, sta predisponendo il terreno per la manovra fiscale di fine anno i cui contorni dovranno essere anticipati a Bruxelles entro il 30 settembre. Dopo le ipotesi su eventuali riforme pensionistiche, oggi s’è fatta largo l’indiscrezione relativa a un possibile taglio dell’assegno unico dedicato alle famiglie. Indiscrezione però respinta con forza da via XX Settembre.
Cosa dice il MEF sul taglio dell’assegno unico
«Fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra». Così il Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito alle significative modifiche che potrebbe subire l’assegno unico introdotto dal governo Draghi nel 2021 come misura universale di sostegno economico per i figli a carico.
Secondo Repubblica il governo sarebbe invece al lavoro per modificare i criteri per poter accedere all’assegno unico per i figli. Sarebbero due le categorie su cui il governo Meloni intenderebbe intervenire per rimodulare l’assegno unico: le famiglie con ISEE superiore ai 45mila euro (ad oggi in questo caso i genitori ricevono 57 euro al mese) e quelle che proprio non presentano l’ISEE potrebbero infatti non aver più diritto all’assegno unico. Con le risorse risparmiate il governo punterebbe a distribuire i fondi sempre alle famiglie, ma introducendo nuovi criteri.