Dalla realtà aumentata al dynamic pricing: i dieci trend dell’e-commerce nel 2023 secondo la ricerca di Payplug
Tendenze e nuove opportunità arrivano dalle vendite online, un settore in costante evoluzione. Se nel 2019 i siti di e-commerce registrati alla Camera di Commercio italiana erano 21.803, nel 2022 se ne contano 35.136; circa il 38% in più (fonte: Registro delle Imprese). La pandemia ha rappresentato il più grande acceleratore mai visto sinora, spingendo non più soltanto i grandi brand ma anche le PMI e le più piccole attività ad aprire un canale di vendita online. Il settore sta vivendo un cambiamento continuo con costanti incrementi di nuovi strumenti per la vendita, canali e piattaforme di gestione. In questo scenario più che mai incoraggiante, quali sono i trend che caratterizzeranno l’e-commerce nel 2023? Payplug ha lanciato una ricerca che analizza le 10 tendenze che potrebbero verificarsi durante quest’anno.
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I trend dell’e-commerce nel 2023
Dalla realtà aumentata alla tariffazione dinamica (o dynamic pricing), passando per l’utilizzo sempre maggiore di app dedicate ai pagamenti online e il coinvolgimento dei green influencer (influencer che sensibilizzano su tematiche ambientali). Se, da un lato, il mercato dell’e-commerce deve tenere conto dei bisogni e delle richieste dei consumatori, dall’altro le opportunità tecnologiche emergono sempre più rapidamente, dando vita a nuovi trend di acquisto e approcci alle piattaforme di vendita. Payplug, la soluzione di pagamento online e multicanale per PMI, grandi aziende e fintech, ha individuato i 10 trend dell’e-commerce che saranno al centro del 2023.
Tra questi:
- Realtà aumentata e realtà virtuale: la realtà aumentata è entrata nel mondo del commercio al dettaglio con una crescita prevista di 9,24 miliardi di dollari nel quadriennio 2022-2026 (fonte: ReportLinker, 2022). Le prospettive di crescita della realtà virtuale sono evidenziate dai dati degli interessi di acquisto degli utenti: il 65% degli italiani vorrebbe utilizzare la realtà virtuale per gli acquisti, in particolare in settori come abbigliamento (78%), arredamento (67%) e immobiliare (56%). In particolare, la realtà virtuale diventa uno stimolo per passare da e-commerce a v-commerce: uno store che utilizza la tecnologia VR per offrire ai clienti la possibilità di visitare virtualmente il negozio. In questo modo, gli acquirenti possono, ad esempio, testare i prodotti da casa prima di ordinarli in un’esperienza di acquisto immersiva che migliora l’immagine dell’azienda, facilita l’accesso a una gamma di prodotti più ampia e aiuta a ridurre il numero di resi;
- Il social listening per monitorare la reputazione: ascoltare le conversazioni su social, blog e forum, al fine di monitorare la propria reputazione digitale, per posizionarsi rispetto alla concorrenza e anticipare le nuove tendenze è il cosiddetto “social listening”, utilizzato nel 2022 dal 51% dei Marketing Manager per analizzare il sentiment degli utenti. Una strategia che consente di prevedere e anticipare le strategie migliori da mettere in atto, partendo dall’analisi dei bisogni e della domanda da parte dei consumatori;
- Il Connect to Consumer: i brand sono sempre più interessati ad andare incontro ai clienti, offrendo loro esperienze interattive come eventi di live shopping. Il 2023 segnerà l’avvento del C2C (Connect-to-Consumer): l’evoluzione naturale del D2C (Direct-to-Consumer) incentrato sulla dimensione umana e l’autenticità nella relazione brand-consumatore. Mentre il D2C punta ad essere un’azione di vendita diretta verso il consumatore con il cliente che risulta un attore passivo, il modello C2C (Connect-to-Consumer) vuole costruire una vera e propria relazione bilaterale tra l’azienda e il consumatore, che diventa parte attiva. Diverse aziende hanno iniziato a coltivare una community che va oltre il semplice gradimento e acquisto del prodotto ma spazia in una condivisione di valori e di appoggio a tematiche rilevanti per la società e per la comunità stessa;
- Modalità di pagamento digitalizzate: il 62% degli italiani non considera più i pagamenti in contante preferibili rispetto a quelli digitali, contro il 50% del 2019. Per questo, nel 2023, sarà data sempre più importanza a metodi di pagamento digitalizzati o a portafogli virtuali: pratici, veloci e sicuri;
- La tariffazione dinamica: in un contesto di instabilità economica, i commercianti online sono portati a modulare i loro prezzi continuamente. Entra, quindi, in gioco il “dynamic pricing” o tariffazione dinamica che consiste di adattare i prezzi dei propri prodotti in base a certe variabili come il prezzo del mercato, i prezzi proposti dalla concorrenza, il periodo dell’anno (e della giornata), i dati demografici. Esistono strumenti algoritmici che permettono di modificare in tempo reale i prezzi dei propri servizi. Le soluzioni più avanzate comprendono anche strumenti di intelligenza artificiale che predicono gli ipotetici cambi di prezzo, sia del mercato che delle materie prime, per stabilire in anticipo il prezzo finale più adatto per il prodotto. Le soluzioni di dynamic pricing permetteranno ai commercianti di risultare più appetibili al proprio target, monitorando la concorrenza, i cambi di prezzo delle materie prime e i trend d’acquisto;
- L’headless commerce: la tendenza a separare la gestione dei prodotti dalla vetrina web all’interno della quale vengono presentati. Questo nuovo metodo viene detto “headless” e consiste proprio nel dissociare il front-end dal back-end. Nell’ecommerce tradizionale, tutti i canali dove compaiono i prodotti rimandano i clienti al sito dell’azienda, dove potranno completare l’acquisto. Questo non succede nell’headless commerce: quando, ad esempio, un utente scopre un prodotto su uno dei profili social dell’esercente, può acquistarlo direttamente su quella piattaforma, senza dover uscire per entrare nel sito web. Al contempo, l’esercente non dovrà aggiornare tutti i canali ma questi saranno aggiornati contemporaneamente.
- L’espansione del B2B: il 70% delle imprese italiane ha previsto di investire nell’e-commerce B2B ma solo il 17% investe realmente una quota significativa del proprio fatturato. Eppure, l’e-commerce rimane un’opportunità da cogliere anche nel 2023 per i commercianti che vendono prodotti o servizi destinati ai professionisti e aziende;
- L’omnichannel: il 98% dei consumatori italiani che ha vissuto esperienze interamente omnicanale si dichiara soddisfatto. L’omnicanalità, infatti, mette al centro il consumatore prevedendo un sistema interconnesso tra tutti i punti di contatto, così che l’utente possa interagire con l’azienda e vivere un’esperienza di acquisto continua e integrata su tutti i touchpoint, senza interruzioni di percorso;
- L’influencer marketing impegnato e sostenibile: sono sempre più numerosi gli influencer eco-responsabili o “green influencer”, che offrono ai brand eco responsabili la possibilità di comunicare il loro impegno per l’ambiente. Basti pensare che tra il 2018 e il 2019 si è registrato un +55% delle menzioni relative alla moda sostenibile da parte degli eco influencers;
- La fine dei resi gratuiti: di fronte all’inflazione e all’aumento del numero di resi, le aziende, per ridurre i costi, a volte decidono di non offrirli più gratuitamente. Tuttavia, l’80% dei consumatori afferma che cesserà di ordinare sul web se dovesse prendersi carico delle spese relative ai resi: ragione per cui i commercianti saranno tenuti a innovare per non perdere la propria clientela con soluzioni come la tassa di reso, i resi in punti di ritiro o il ritiro a domicilio.