Presentata l’Emerging Risk Survey 2017 di AXA, che ha individuato i principali rischi dei prossimi anni
Rischi ambientali, finanziari, ma anche tecnologici. Tra le aree di interesse delle principali compagnie assicurative nei prossimi anni rientreranno anche Internet of Things, Intelligenza Artificiale e Cyber Risk. Hélène Chauveau, Head of Emerging Risks di AXA, li definisce “nuovi rischi in evoluzione o in mutamento, caratterizzati generalmente da una maggiore incertezza”.
A questo proposito è stata presentata l’Emerging Risk Survey 2017, realizzata da AXA, che ha individuato i principali rischi emergenti per i prossimi 5-10 anni.
Hélène e il suo team hanno creato e gestito l’Emerging Risk Survey dal 2014. Realizzato attraverso interviste a oltre un migliaio di collaboratori AXA e a scienziati in tutto il mondo, la survey si rivolge a esperti con background e competenze eterogenei per tracciare un quadro completo ed esaustivo dei rischi emergenti.
Cambiamento Climatico
Per il terzo anno consecutivo, i rischi ambientali sono al primo posto nella classifica dei rischi emergenti. A partire dal 2010 si sono avute temperature record, mai registrate prima. Le aree costiere saranno chiamate ad affrontare i maggiori rischi, soprattutto perché l’urbanizzazione continua a crescere drasticamente proprio in queste regioni: “La forte concentrazione della popolazione nelle aree costiere di Asia sud-orientale, Africa occidentale e sud-est degli Stati Uniti, è molto problematica, considerando che queste aree tendono ad essere colpite più frequentemente da monsoni, tifoni e mareggiate” spiega Joaquim Pinto, titolare dell’AXA Chair dedicata ai Regional Climate and Weather Hazards al Karlsruhe Institute of Technology.
Stando a quanto sostiene Pinto, regolamentare la costruzione nelle zone soggette a inondazioni è uno dei migliori esempi di come aziende e autorità pubbliche possano collaborare per un cambiamento concreto. “Anche se ovviamente non è una buona idea costruire in zone soggette ad allagamento – spiega – ciò accade puntualmente, a causa della necessità di garantire sempre nuovi alloggi vicino a grandi aree urbane: una maggiore consapevolezza delle autorità regionali e locali su questi temi potrebbe essere molto utile per limitare l’impatto di rischi correlati al cambiamento climatico”.
Cyber Risk
“I cyber risk esistono sin dalla creazione di Internet e difficilmente si possono qualificare come emergenti. Ma per quanto riguarda le definizioni del settore assicurativo, il cyber risk è un rischio emergente: è ancora poco capito e semplicemente noi non abbiamo abbastanza informazioni storiche per essere in grado di definire i prezzi con i metodi di pricing tradizionali” spiega Victoria Melvin, Head of Research della AXA Group Security. La natura del cyber risk è in costante evoluzione, aggiunge Melvin: “Abbiamo visto quest’anno come un attacco può influenzare centinaia di migliaia di persone in centinaia di paesi in una manciata di secondi, con WannaCry ransomware”. La soluzione è aumentare la consapevolezza del rischio tra gli attori pubblici e privati: “C’è ancora un equivoco su quanto si rischia, è davvero pericoloso per l’impresa”.
Internet Of Things, Intelligenza Artificiale e Robotizzazione
Alcuni progressi tecnologici negli ultimi anni hanno aperto delle lacune sulla sicurezza che sono difficili da colmare. Questa sfaccettata categoria di rischi tocca diversi ambiti, dai progressi nell’intelligenza artificiale (con lo sviluppo del deep learning) allo sviluppo della robotica e al crescente numero di oggetti collegati tra loro (Internet of Things, IoT).
Secondo Joanna J. Bryson, professoressa del Dipartimento di Scienze Informatiche all’Università di Bath, IoT presenta due punti critici: cybersecurity dei dati e cybersecurity dei device. “Le minacce possono anche venire da attori statali che puntano a interrompere l’attività dei sistemi informativi, oppure da terroristi, stalker, o anche solo da giovani delinquenti che potrebbero voler utilizzare sistemi automatici per causare distruzione, digitale o fisica, o addirittura causare guasti della rete”.
Con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, i rischi stanno cambiando forma. Dal momento che la ricerca avanza e sempre nuovi servizi sono in grado di prendere decisioni autonome, molti hanno sollevato perplessità riguardo l’affidabilità di questi sistemi. Per Joanna J. Bryson è tempo che i legislatori regolamentino queste tecnologie, lasciando spazio per ulteriori sviluppi e applicazioni: “Siamo in un momento significativo e abbiamo bisogno di determinare le politiche appropriate per il futuro”.
Rischi Finanziari
Un decennio dopo la Grande Recessione, la crescita vive ancora una fase di lenta ripresa. Se la crescita dovesse rallentare prima che gli squilibri finanziari sussistenti saranno tornati ai livelli pre-crisi, gli squilibri potrebbero creare rischi da monitorare con molta attenzione nei prossimi 5-10 anni. Secondo Laurence Boone, Global Head of Multi Asset Client Solutions di AXA IM, “è altamente probabile che, poiché l’economia globale subirà un rallentamento ciclico nel medio termine, si concretizzeranno alcuni dei rischi legati alla volatilità del mercato. Le vulnerabilità nel sistema finanziario vengono messe alla prova quando i mercati sono stressati”.
Gli economisti attribuiscono questa fragilità alla combinazione di bassa produttività e politiche fiscali e monetarie eccezionali che sono state messe in campo per sollevare le economie dalla più grande crisi economica degli ultimi decenni. Per quanto riguarda gli enti pubblici, in particolare gli Stati, i Comuni e le società private, la situazione non è positiva: “I tassi di interesse storicamente bassi, combinati con le politiche di bilancio che non sono state invertite nei recenti periodi economici migliori, hanno portato ad un forte aumento della leva finanziaria, in particolare per i governi e le società non finanziarie”.
Gestione delle Risorse Naturali
“La gestione delle risorse naturali come quinto rischio emergente riflette la crescente consapevolezza di come l’economia mondiale stia raggiungendo un limite in termini di sostenibilità”. Per Mark New, che ha studiato le crisi idriche in Africa ed è Direttore della Cattedra di Ricerca AXA sul rischio climatico in Africa all’università di Cape Town, la situazione è chiara: “Gli elementi alla base della tensione sulla domanda di risorse naturali continuerà nei prossimi 5- 10 anni. La popolazione globale continuerà a crescere, determinando una crescente domanda di cibo e fibre, acqua ed energia. L’attività economica dovrà espandersi per garantire il sostentamento di questa crescente popolazione”.
Il caso dell’acqua, a suo giudizio, è particolarmente rilevante. Si tratta di una risorsa vitale, fulcro di tutto lo sviluppo economico (produzione di cibo, energia, industria): “Ci sforziamo di scollegare la crescita economica dallo sfruttamento delle nostra dotazione di risorse naturali”. Per questa ragione, una crisi di fornitura idrica dovuta alla mancanza di risorse o ad un eccesso di domanda paralizzerebbe intere regioni e metterebbe a rischio la vita di molte persone. Le autorità pubbliche devono indirizzare la questione a livello nazionale e internazionale: “Possono agire su molti fronti, rimuovendo incentivi pericolosi che incoraggiano lo sfruttamento delle risorse naturali, come i sussidi sui combustibili fossili, sviluppando una legislazione coerente con lo sviluppo sostenibile e i piani di sviluppo regionali e nazionali incentrati sulla sostenibilità”.