“Attuare subito un MES senza le umilianti condizioni del passato e poi bisognerà lavorare sui coronabond”
La politica tedesca non è affatto unita sulla linea imposta da Angela Merkel che è decisa a battersi per non fare passare la richiesta italiana dei covidbond, titoli di Stato comunitario per spalmare sui Ventisette i costi – e i debiti – della ricostruzione post Coronavirus. Il leader dei socialisti tedeschi, Norbert Walter Borjans, ha rilasciato una intervista a due quotidiani italiani in cui espone un piano che certo non difetta di pragmatismo.
Norbert Walter Borjans
Cosa ha detto Norbert Walter Borjans
“Sono favorevole agli eurobond ma dico anche che la gravità della situazione non consente di accapigliarsi su questioni di principio. Per questo dovremmo procedere su un doppio binario”. Così l’economista tedesco, nonché co-presidente del Partito socialdemocratico tedesco (Spd), Norbert Walter Borjans, che riconosce la difficoltà di far passare immediatamente la misura dei covidbond, dato che l’emissione richiederebbe anche la modifica dei Trattati comunitari.
Norbert Walter Borjans
Per questo, per l’esponente socialista bisognerebbe procedere con un piano a tappe, che prevederebbe un MES senza condizioni: “Se le resistenze su crediti comuni non si possono superare in fretta – ha spiegato – dobbiamo modificare gli strumenti attuali. Una strada pragmatica: anzitutto attivare e completare il Fondo salva Stati, senza le umilianti misure punitive del passato”. “Ciò – ha detto nelle due interviste a Messaggero e Repubblica – garantirebbe rapidamente la liquidità necessaria. Avremmo così il tempo di batterci per i Covid-bond, il volume necessario, la durata e la debita correttezza affinché tutti gli Stati ricevano il necessario sostegno senza sottostare a condizioni indegne”.
Norbert Walter Borjans
“C’è chi non ha ancora capito la gravità della situazione”
“Fino a che Scholz non si è adoperato per raggiungere almeno un compromesso efficace, le risposte in Europa sono state vergognose”, ha rilevato Borjans. “C’è chi ancora non ha capito la gravità della situazione. Pensare solo agli interessi nazionali spingerebbe prima o poi tutti gli Stati membri nell’ insignificanza, persino la Germania. Se la Cina aiuta l’Italia – aggiunge – non è per altruismo, dietro ci sono interessi”.
Ma il popolo tedesco sta con Angela Merkel
Intanto, il pugno duro che Angela Merkel sta usando nella trattativa con Giuseppe Conte sembra piacere ai tedeschi, a dispetto delle paginate ricche di stereotipi della Bild. Secondo un sondaggio pubblicato sull’Ard e commissionato da Infratest/Dimap, il 72% degli elettori si dice soddisfatto del governo: un mese fa era meno della metà, appena il 35%.
Il titolo di un articolo pubblicato sulla Bild Zeitung
E Merkel è prima nella classifica della popolarità dei politici, mentre il suo partito, la Cdu, in crisi da tempo (una crisi che aveva portato all’arrembaggio dei Verdi, che invece si professano al fianco dell’Italia) è balzato al 34%, un risultato che non aveva più raggiunto dalle elezioni del 2017.
Berlino a Roma: discussione su MES, no a covidbond
«L’Italia desidera una forte risposta europea alla pandemia e ha ragione, bisogna darla» e per questo non ci devono essere «assurde condizionalità» come è stato in passato: «Non ci sarà una troika nel Paese che detta come si deve fare politica» ma i coronabond non sono adeguati, ha detto il 3 aprile il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ai quotidiani del gruppo Funke. Insomma, tra Berlino e Roma al massimo potrà esserci una discussione su un MES dalle condizioni più vantaggiose per l’Italia, ma nient’altro. La Francia ha già accettato, e adesso Spagna e Italia rischiano di ritrovarsi isolate all’Eurogruppo del 7 aprile che difficilmente riuscirà a terminare con una soluzione che soddisfi tutti i 27 ministri delle finanze. E mentre il condominio europeo litiga, la crisi economica ne intacca le fondamenta…