Il Founder di Talent Garden ha parlato alla vigilia di “Next Generation The Italian Innovation Society”. In programma a Roma il 15 e 16 ottobre
«Si parla tanto di Recovery Fund, ma noi puntiamo sulla next generation per capire come costruire il futuro». A pochi giorni da “Next Generation The Italian Innovation Society”, in programma a Roma il 15 e 16 ottobre, Davide Dattoli, CEO e co-Founder di Talent Garden, ha risposto alle domande di StartupItalia sulle ragioni e sugli obiettivi di un appuntamento che punta a mettere a terra soluzioni concrete da trasmettere direttamente al Governo. Dieci punti in tutto, frutto del lavoro dei protagonisti dell’ecosistema. Come sarà strutturata la due giorni? «Non vogliamo fare public policy, ma proporre realtà che già esistono per candidarle come case history. Non bisogna inventare nulla». Tra i quasi 200 player dell’innovazione coinvolti in questa due giorni a Talent Garden Roma Ostiense ci saranno anche StartupItalia e Nana Bianca, attive sul tavolo di lavoro verticale per l’Education insieme alle startup 4books, Docety e Schoolr.
Dattoli: i tre asset
“Next Generation The Italian Innovation Society” sarà focalizzato su questo e su altri due temi (Patrimonio Culturale e Foodtech). «Questi tre sono soltanto punti di partenza – ci ha spiegato Dattoli – ma ci sono sembrate le giuste chiavi da cui partire per costruire il futuro. Se vogliamo cambiare la prossime generazione dobbiamo guardare all’educazione con un processo di reskilling; il cibo è parte essenziale del nostro futuro; e il patrimonio culturale rappresenta un asset nel nostro paese». Tra il 15 e il 16 ottobre tutto l’ecosistema dell’innovazione metterà dunque insieme le proprie competenze, guardandosi allo specchio per capire da cosa bisogna partire per rilanciare l’economia. All’incontro sono previsti anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Francheschini, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
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Negli ultimi anni l’ecosistema startup è cresciuto come vi abbiamo raccontato più volte su StartupItalia. Stando ai report più aggiornati del Ministero dello Sviluppo Economico parliamo di 10mila aziende in tutto il territorio. «La grande sfida non è però arrivare a 15mila – ha precisato Dattoli – ma trovare le realtà davvero scalabili. È questo che serve al sistema: pochi grandi progetti». Tra le parole più diffuse negli ultimi mesi per descrivere l’ecosistema, resilienza è stata quella più utilizzata. La pandemia ha stravolto interi modelli di business e sono tante le storie di Founder e professionisti che si sono reinventati.
«È emerso un paese spezzate in due – ha commentato Dattoli – da una parte la crisi anche per via di modelli operativi arretrati, dall’altra un’esplosione nell’offerta di servizi di base: dalla food delivery ai modelli di education. Resta il tema della liquidità: per chi ha la fortuna di essere meglio capitalizzato i prossimi due anni rappresentano una grandissima opportunità». Settimana prossima si metterà dunque insieme tutto quello che funziona nell’ecosistema per far ripartire tutto il paese. «Vanno messe in luce le eccellenze – la conclusione di Dattoli – C’è la crisi, ma non possiamo assolutamente aspettare che passi come abbiamo fatto nel 2008».