Il patrimonio personale del fondatore di SpaceX si muove ora intorno ai 128 miliardi di dollari e gli consente di scalzare Bill Gates dalla seconda piazza. Solo cinque gli italiani: Ferrero, Del Vecchio, Rocca, Berlusconi e Armani
Sorpasso in vetta. E che vetta. Elon Musk sorpassa Bill Gates, cofondatore di Microsoft, nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, almeno secondo il Bloomberg Billionaires Index. Nello specifico, il Ceo di Tesla (e di SpaceX e di molti altri gruppi) colloca al momento il suo patrimonio personale intorno ai 128 miliardi di dollari, con un balzo di 100 miliardi nel corso dell’anno. Il numero uno non sembra al momento raggiungibile: è Jeff Bezos, patron e fondatore di Amazon, con 182 miliardi rimane saldamente in testa nell’anno che ha fatto deflagrare le consegne a domicilio. Il punto è che solo a gennaio Musk era al 35 esimo posto.
Come ha fatto il vulcanico (e spesso discutibile) inventore e imprenditore canadese con cittadinanza statunitense e di origini sudafricane a scalare 34 posizioni in sol colpo? Gran parte del salto si deve al prezzo delle azioni di Tesla, che oggi vale 500 miliardi e che all’inizio del 2020 ne valeva 100: la valutazione più elevata fra tutti i produttori di auto al mondo nonostante produca una percentuale minima rispetto a colossi come Renault, Volkswagen o Toyota. Quest’anno sfornerà 500mila vetture elettriche contro i 10 milioni dei giapponesi. Due terzi della ricchezza di Musk, che spesso nei gruppi che ha fondato non percepisce un compenso ma “si accontenta” delle azioni, è composta da azioni Tesla. Il gioco è dunque presto fatto, anche tenendo in considerazione il recente inserimento del titolo nell’indice S&P500, il principale di Wall Street, che gli consente di allargare la platea dei potenziali investitori.
Un’ulteriore spinta è arrivata dai clamorosi successi di SpaceX, la compagnia aerospaziale ormai partner consolidata della Nasa (e di altre agenzie: il satellite Sentinel-6 di Esa e Nasa è appena arrivato in orbita grazie a un razzo Falcon 9 del gruppo) accumula infatti traguardi su traguardi. Su tutti, le due missioni che hanno riportato sulla Stazione spaziale internazionale, da suolo statunitense, astronauti a stelle e strisce (e non solo, nel secondo caso) fra maggio e novembre a bordo della navetta Crew Dragon. Il patrimonio di Musk vale ora oltre 1,8 milioni di volte il reddito mediano di un cittadino degli Stati Uniti.
Sorpassato tre anni fa da Bezos, Gates si piazza dunque alla terza piazza e in realtà, secondo Bloomberg, sarebbe comunque al vertice se nel corso degli anni non avesse donato una somma incredibile nelle numerose attività di beneficienza, filantropiche e scientifiche. Compresi i 27 miliardi che ha donato dal 2006 alla sua Bill & Melinda Gates Foundation.
Al quarto posto c’è il francese Bernard Arnault, proprietario del gruppo del lusso Lvmh, con 105 miliardi, che tuttavia ha “perso” dall’inizio dell’anno 737 milioni. Quinta piazza per Mark Zuckerberg, patron e principale azionista di Facebook (102 miliardi di dollari), davanti al finanziere Warren Buffett (86,8), Larry Page di Google (81,3) e il suo socio Sergey Brin (78,7). Chiudono la top ten l’ex ceo di Microsoft Steve Ballmer (76,1) e il petroliere indiano Mukesh Ambani (74). Il primo italiano è Giovanni Ferrero al 39esimo posto con un patrimonio stimato in 32,4 miliardi, in aumento di quasi 400 milioni sull’inizio dell’anno. Lo segue Leonardo Del Vecchio, presidente esecutivo di EssilorLuxottica (21,8 miliardi) alla 69esima piazza. Poi ci sono Paolo Rocca, presidente e Ceo di Tenaris (9,4 miliardi), al 213 posto, Silvio Berlusconi al 289esimo con un patrimonio di 7,77 miliardi e Giorgio Armani al 365esimo con 6,3 miliardi.
Nonostante la crisi, l’indice è in crescita
Nel complesso, l’annus horribilis non sembra aver fatto troppo male ai cinquecento miliardari che compongono l’indice di Bloomberg: il conto rivela infatti di una crescita del 23%, o 1.300 miliardi di dollari, del patrimonio complessivo dall’inizio dell’anno.