CrowdFundMe, piattaforma di Crowdinvesting quotata a Piazza Affari, apre le candidature per finanziare le PMI italiane attraverso i minibond
I minibond sono un’opportunità per le pmi che, soprattutto in questo periodo, hanno sempre più bisogno di capitale di debito e un’opportunità per gli investitori, che possono diversificare il portafogli con investimenti a capitale di rischio e a capitale di debito sulla stessa piattaforma.
Leggi anche:
iCashly: su Crowdfundme 185mila euro per l’app della finanza personale
CrowdFundMe, unica piattaforma di crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Corporate Debt) quotata a Piazza Affari autorizzata da Consob al collocamento di Minibond, apre ora le candidature alle PMI italiane. L’iniziativa è rivolta a imprese che presentano un fatturato minimo di 5 milioni di euro all’anno, un debito non superiore a tre volte l’Ebitda, e un Ebitda positivo da almeno due anni. “Da pochi mesi abbiamo lanciato le nostre prime due emissioni: Hal Service e i-Rfk, raccogliendo rispettivamente 1 milione di euro e oltre 900mila euro. – racconta l’amministratore delegato Tommaso Baldisserra – entro fine anno ne emetteremo altre tre e l’anno prossimo circa uno al mese, con raccolte minime superiori al milione, 3-5 milioni in media, con società che fatturano tra 5 e 15 milioni”.
Minibond per differenziare il portafogli
I minibond si rivolgono non solo a sottoscrittori professionali e qualificati (banche, fondi, SIM) ma anche a una clientela retail: investitori con un portafoglio di strumenti finanziari, inclusi i depositi di denaro, per un controvalore superiore a 250.000 euro; investitori che si impegnano a investire almeno 100.000 euro per singola sottoscrizione dopo aver dichiarato di essere consapevoli dei rischi connessi. Le piattaforme di crowdinvesting, grazie all’ultima modifica al regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali online, avvenuta lo scorso ottobre 2019, sono le uniche autorizzate dall’autorità di vigilanza Consob a collocare minibond alla specifica clientela retail.
CrowdFundMe si avvale dei principali operatori del settore (advisor finanziari e legali) per strutturare le operazioni sulle società emittenti. I titoli di debito presentano un limite fissato per ogni singolo collocamento a 8 milioni di euro. La PMI stabilisce l’obiettivo di raccolta, la durata del titolo e le modalità del pagamento degli interessi e del rimborso del capitale. Successivamente al periodo di collocamento tramite la piattaforma, il minibond potrà essere quotato su ExtraMOT Pro3 di Borsa Italiana con l’obiettivo di dare maggior risalto alla società emittente.
Le prime due campagne
Le società scelte da Crowdfundme per l’emissione di minibond superano severe regole di selezione: “Si tratta poi non di startup, ma di società consolidate, nate anche 20 o 30 anni fa, che devono avere un fatturato minimo e un Ebitda positivo da almeno due anni e che possono quindi staccare agli investitori una cedola periodica – continua l’ad -. I settori? Si va dall’ICT alle holding di partecipazioni al settore componentistica ad alta tecnologia”. Il primo minibond interessa per esempio Hal Service, che opera nel mondo internet da vent’anni e progetta, realizza e gestisce infrastrutture e applicazioni di connettività e consulenza tecnologica per istituzioni, aziende private e pubbliche. Ha sede a Borgosesia (Vc) e distribuisce banda larga wireless, wired, fibra ottica e servizi web. Nel 2019 ha registrato ricavi per 4,2 milioni con un margine Ebitda del 14,6% e stima per il 2020 un volume d’affari di 5,3 milioni. La seconda, i-RFK è una holding che investe in startup e pmi innovative, la cui emissione partirà nei prossimi mesi e avrà con obiettivo di raccolta massimo 5 milioni di euro. le due società verranno ora quotate sul mercato.