Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mauro Del Rio all’indomani della notizia di un nuovo investimento: quello in Entire Digital Publishing, la startup che porta l’intelligenza artificiale nel mondo editoriale di Massimiliano Squillace
Fare quattro chiacchiere con Mauro Del Rio è illuminante. Fondatore di Buongiorno, la multinazionale quotata alla Borsa di Milano che crea e distribuisce contenuti per oltre 130 operatori di telefonia fissa, mobile e Internet nel mondo, ha attraversato il mondo dell’innovazione: prima da imprenditore con una exit (quella della stessa Buongiorno venduta alla giapponese Docomo per 300 milioni di dollari); poi come seed investor in tantissime iniziative (Supermercato24, Empatica, Next Level) e più recentemente in ICONIUM, fintech che investe nel campo della blockchain.
Lo intervistiamo all’indomani della notizia di un nuovo investimento, quello in Entire Digital Publishing, la startup che porta l’intelligenza artificiale nel mondo editoriale di Massimiliano Squillace (qui raccontiamo la storia e il modello di business), al quale abbiamo strappato qualche battuta al termine dell’articolo: il Ceo di Entire Digital ci racconta l’anno a mille all’ora della sua startup e cosa cambierà con l’ingresso di Del Rio.
Nella mente di un investor
«L’editoria in Italia e nel mondo è oggetto di una delle più grandi disruption industriali di questa era: l’opportunità per le startup è quella, dopo aver determinato la disruption, di “risolverla” con un modello che superi il giornalismo tradizionale, con sempre più tecnologia», ci racconta Mauro Del Rio.
Comunicazione, editoria, calcio (Del Rio è uno degli investor nella società di calcio Parma), alla ristorazione, editoria, criptovalute, sono tantissimi i campi in cui Del Rio ha scelto di investire negli anni:
«In genere inizio ad occuparmi di cose nuove principalmente quando sono collegate e funzionali ad altri progetti o a tematiche che già fanno parte del mio portafoglio di interessi. Su quali basi scelgo su chi investire? La risposta scontata, “da manuale”, è “in base al team”. Si tratta di una risposta forse un po’ scontata, ma anche di quella giusta».
Nel caso di Massimiliano Squillace di Entire Digital, c’è un aneddoto in più da raccontare: «Ho conosciuto Massimiliano in rete, seguendo a distanza le imprese che aveva fatto prima di Notizie.it. Poi l’ho incontrato di persona come autore di un libro sulle aziende internet italiane che citava Buongiorno (l’azienda che ho fondato una ventina di anni fa!). Ho scoperto una persona con cui condivido diversi tratti personali e passioni, tra cui quella per la musica alternativa».
Nel corso dell’intervista, chiediamo poi a Del Rio se c’è un campo in cui non ha ancora investito e che lo affascina:
«Mi piacciono moltissimo i multiplayer game: credo che accoppiati a realtà virtuali e sensori abbiano un grandissimo potenziale, non ancora espresso. Mi sembra difficile che cose del genere, che sono da subito globali o hanno poco senso, possano nascere in Italia, ma mai dire mai».
Un vero e proprio “guanto di sfida” lanciato agli startupper che leggono quest’articolo.
Cosa significa avere grandi investor nel proprio team
Sono mesi frenetici per Massimiliano Squillace e la sua startup, che si basa su un algoritmo proprietario che favorisce il match tra lettore e contenuti. Il processo di internalizzazione lanciato in Francia e Spagna, l’aumento di capitale di 1,2 milioni di euro nello scorso anno. E infine, l’obiettivo di raccogliere sei milioni per spingere sull’internazionalizzazione e aprire in 8 Paesi entro il 2022.
Cosa significa per una startup in questa fase di crescita avere nel board un investor come Del Rio? Lo abbiamo chiesto allo stesso Massimiliano:
«Abbiamo a bordo tutti i migliori imprenditori e investor italiani da Fracassi a Del Rio passando per Fago, Rossi e D’Agostino. Questa è la più bella validazione che potessimo avere. Ora la sfida è far capire oltre confine che l’Italia è qualcosa di più rispetto a un posto meraviglioso dove fare vacanza, ma è un luogo dove menti brillanti possono far nascere innovazione».
Grazie anche al suo supporto di Mauro Del Rio, Massimiliano è convinto di mettere a frutto tutto quello che ha imparato in un anno lungo e pieno di ostacoli e che condivide con noi:
«Ho imparato che non c’è una strada breve per raggiungere il risultato, l’unica possibile è la strada difficile. Più si cresce e più aumenta la visibilità, più aumentano le invidie e i bastoni tra le ruote, ma quando c’è la passione e la determinazione nulla ci può fermare.
Ho imparato che il percorso della crescita di una startup in Italia è un campo dove tutti ormai sono disillusi da tempo e per questo la nostra vittoria è ancora più schiacciante, che la sfida è essere disruptive in un mondo fermo da troppo tempo, dove aleggia un’aria più simile alla depressione che alla dinamicità.
Ho imparato che il fatturato da solo non basta: bisogna puntare dove gli altri non hanno neanche il coraggio di guardare».