Crescono le operazioni portate a termine, con soprese interessanti: Sardegna e Campania si fanno strada in diverse classifiche, un segnale incoraggiante per il movimento delle startup. E gli imprenditori under 35 sono sempre di più
Cambiano i dati e le statistiche, ma ci sono delle costanti significative: le startup italiane ci sono, aumentano gli imprenditori e crescono anche gli investimenti di capitali di ventura nelle imprese italiane. Imprese che sempre più spesso sono guidate da giovani, che in Italia significa avere meno di 35 anni, e non necessariamente del nord: Sardegna e Campania guidano il pacchetto delle regioni emergenti, con una vocazione imprenditoriale vitale e diversa nei temi e negli obiettivi da quella dei loro colleghi da nord a sud.
Tra il 2013 e il 2016 ci sono state 480 operazioni di cosiddetto “early stage”, ovvero di finanziamento di startup nelle fasi iniziali del proprio sviluppo, per un totale di 281 milioni investiti.
Cresce il venture capital
I numeri prodotti da AIFI, Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt, e riportati da Il Sole 24 Ore dipingono un settore in crescita. Tra il 2013 e il 2016 ci sono state 480 operazioni di cosiddetto “early stage”, ovvero di finanziamento di startup nelle fasi iniziali del proprio sviluppo, per un totale di 281 milioni investiti. La maggior parte del capitale finisce in Lombardia, regione capofila per numero di operazioni e valore complessivo, ma scendendo più nel dettaglio ci sono sorprese molto positive.
Al secondo posto della classifica del numero di operazioni si piazza infatti la Campania, con ben 45 startup finanziate pari a quasi il 10 per cento del totale: seguono a parimerito Sardegna ed Emilia Romagna, che precedono ancora Lazio, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Un quadro che, sebbene piazzi il 70 per cento dell’investimento a nord, dice comunque che il panorama si è fatto più variegato.
Se poi si va a scorrere la lista dei milioni investiti, si scopre che dietro la Lombardia con 97 milioni si piazza ancora la Sardegna con ben 39 milioni di euro raccolti in un triennio, una conferma per l’isola che ha dato i natali per esempio a una fintech di successo come Sardex. Ci sono differenze anche per quanto attiene il tipo di imprese costituite al nord (dove primeggiano i servizi e la tecnologia ICT) e al sud (tanto health e biotech), ma soprattutto va sottolineato come i venture capital non guardino più solo alle regioni come la Lombardia, seguendo con attenzione anche il lavoro dei giovani che provengono dalle moderne ed efficienti università del sud.
I numeri di Unioncamere sugli under 35
La ricerca pubblicata oggi da Unioncamere ribadisce lo stesso concetto: nei primi sei mesi del 2017, oltre il 30 per cento delle nuove imprese nate in Italia è guidata da un imprenditore con meno di 35 anni. Un aumento significativo di +6,1 per cento rispetto alla fine del 2016, con un totale di oltre 566.000 imprese guidate da “giovani” registrate presso le Camere di Commercio.
oltre il 30 per cento delle nuove imprese nate in Italia è guidata da un imprenditore con meno di 35 anni
Il quadro complessivo dice che ormai il 10 per cento degli imprenditori e delle imprenditrici è under 35, sempre secondo i dati Unioncamere, e la tendenza è decisamente interessante: quasi il 50 per cento delle nuove imprese è nel settore delle telecomunicazioni, campo decisamente all’avanguardia, seguito dai servizi finanziari e altri comparti a forte vocazione tecnologica come i servizi per la pubblicità e le ricerche di mercato. Curioso il dato che vede anche una forte presenza di nuove imprese legate alle attività forestali.
Ci sono moltissimi esempi di questa tendenza: basti pensare a Greenrail di Giovanni De Lisi (29 anni), che viene dalla Sicilia e che sta cambiando per sempre il mercato delle infrastrutture ferroviarie. O a Diva Tommei di Solenica: poco più di 30 anni anche lei, e manco a farlo apposta neppure lei è lombarda.
Anche geograficamente ci sono appunto delle (piacevoli) conferma: la Sardegna, in particolare le province di Nuoro e Oristano, è tra le regioni più vitali con il 36,9 per cento delle nuove attività guidate da un giovane con meno di 35 anni. Ben piazzate in questa particolare classifica anche Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata e Puglia: con buona pace dello stereotipo del “bamboccione”, sembra proprio che gli tutti italiani da nord a sud abbiano deciso di darsi da fare in prima persona per il proprio futuro.