Il Fondo per la Repubblica Digitale ha presentato il Piano Strategico per il biennio 2025-2026, per il quale vengono messi a disposizione 100 milioni di euro. « L’obiettivo – ha detto Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale (in foto)- è ampliare l’accesso al digitale, offrendo opportunità concrete di sviluppo delle competenze digitali e di inserimento lavorativo, grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore».
Cosa prevede il nuovo Piano Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale?
Sono diverse le finalità del nuovo Piano Strategico 2025/2026:
- Vengono stanziati 85 milioni (dei 100 complessivi) per la realizzazione dello scale up di bandi già realizzati attraverso la pubblicazione di nuovi bandi aperti a tutti gli stakeholder. L’obiettivo è finanziare un numero ridotto di progetti, di maggiori dimensioni e consegnare al decisore pubblico le migliori pratiche in termini di efficacia e impatto generato.
- Viene aumentato da 5 a 10 milioni di euro il plafond del bando “Fuoriclasse”, volto al reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale.
- Viene aperta una linea di cofinanziamento, con una dotazione di risorse pari a 5 milioni di euro, per attrarre risorse private e portare avanti collaborazioni strategiche e sostenere progetti con un alto potenziale di efficacia anche con il sostegno di Google.org.
- Viene pubblicato un bando per il potenziamento dei Centri Facilitazione Digitale (5 milioni di euro), iniziativa proposta dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale col fine di fornire opportunità di alfabetizzazione digitale ai cittadini su tutto il territorio nazionale.
Leggi anche: Consigli per chi vuole lavorare nel mondo startup. Quali sono le competenze e le abilità richieste?
Che cos’è il Fondo per la Repubblica Digitale?
Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali viene riconosciuto un credito di imposta.
Il Fondo seleziona e sostiene progetti di formazione e inclusione digitale per diversi target della popolazione come NEET, donne, disoccupati e inoccupati, lavoratori a rischio disoccupazione causa dell’automazione, dipendenti, collaboratori e volontari degli enti dell’economia sociale, studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado e persone detenute. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti e replicare su scala più vasta quelli ritenuti più efficaci in modo tale da offrire le migliori pratiche al Governo affinché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali.