Il numero 1 di Confindustria: “PIL rischia di finire a meno 12. L’esecutivo deve cambiare metodo. È un momento difficile e dobbiamo unirci”
Il numero 1 di Confindustria, Carlo Bonomi, non crede che i ristori promessi agli imprenditori toccati dall’ultimo Dpcm arriveranno entro la data promessa prima da Giuseppe Conte e, in serata, ratificata dal ministro all’Economia, Roberto Gualtieri: “Abbiamo ancora 12 mila persone che aspettano da maggio la cassa integrazione erogata dallo Stato, è su queste cose che gli italiani perdono la fiducia. Dobbiamo ristabilire la fiducia, altrimenti questi provvedimenti perdono efficacia”. “C’è un disagio sociale e non possiamo non tenerne conto”, ha detto il rappresentante degli industriali. “Penso che il governo debba ascoltare di più le parti sociali. Il governo deve cambiare metodo. È un momento difficile e dobbiamo unirci”.
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Le critiche di Bonomi al Dpcm
Per Bonomi l’ultima stretta del Dpcm darà una ulteriore sferzata al PIL: “se le misure restrittive andranno avanti” il prodotto interno lordo dell’Italia potrebbe subire una “flessione di 1,5-2 punti percentuali in più” rispetto al calo già annunciato tra il 9 e il 10% , diminuendo così del 12% quest’anno, ha detto il presidente di Confindustria parlando delle nuove misure del governo ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai 3.
Carlo Bonomi
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L’esecutivo non sa dove andare
“Faccio fatica a capire qual è la direzione”, ha detto ancora il presidente di Confindustria Carlo Bonomi commentando il Dpcm del 25 ottobre entrato in vigore alla mezzanotte tra domenica e lunedì. “Una settimana fa le palestre” restavano aperte, oggi le chiudiamo “il tema non è la palestra, il tema è che noi certe cose le dicevamo ad aprile”, ha spiegato. “Dicevamo che il tpl era uno dei grandi problemi. Adesso siamo ancora qua fermi. Ci siamo fatti cogliere impreparati e questa volta lo sapevamo”.