«L’AI sta già cambiando il modo in cui lavoriamo. Non è una questione di se o quando. Sta succedendo adesso. Quando c’è un cambiamento così grande, la cosa peggiore che puoi fare è aspettare». In una mail inviata ai dipendenti – condivisa poi sul profilo aziendale di LinkedIn – il Ceo di Duolingo Luis von Ahn ha spiegato le prossime mosse della società edtech specializzata nell’insegnamento delle lingue.
L’obiettivo è diventare una azienda AI first. Uno dei primi effetti di questa transizione si vedrà in chi svolgerà determinati compiti. «Smetteremo gradualmente di usare i contractor per fare un lavoro che l’AI può gestire».
Perché Duolingo vuole diventare un’azienda AI first?
Duolingo ha spiegato di aver puntato sul mobile nel 2012 e di averne tratto vantaggio. «Stiamo facendo qualcosa di simile ora, e questa volta il cambio di piattaforma è l’Intelligenza artificiale». Cosa comporterà tutto questo non tanto per l’azienda, quanto per i dipendenti? In anni in cui l’Intelligenza artificiale domina il dibattito tech, incuriosisce e spaventa, simili decisioni possono suggerire la direzione in cui potrebbe dirigersi il mercato del lavoro.
«Una delle migliori decisioni che abbiamo preso di recente – ha scritto il Ceo – è stata sostituire un processo di creazione di contenuti lento e manuale con uno basato sull’Intelligenza artificiale. Senza l’AI, ci vorrebbero decenni per scalare i nostri contenuti a più studenti». L’amministratore delegato ha espresso il senso di urgenza di questo cambiamento.
«In molti casi dovremo ricominciare da zero. Non ricostruiremo tutto da un giorno all’altro, e alcune cose, come far capire all’AI la nostra base di codice, richiederanno tempo. Tuttavia, non possiamo aspettare che la tecnologia sia perfetta al 100%». La tecnologia verrà utilizzata nel processo di reclutamento di nuove risorse. Al tempo stesso si punterà ad aumentare un determinato organico «solo se un team non può automatizzare più del lavoro».
Infine un messaggio ai dipendenti, molti dei quali potrebbero essere spaventati di perdere il posto. Del resto sta succedendo da anni nelle Big Tech, alle prese con licenziamenti di massa dopo tempi di grandi assunzioni. «Si tratta di rimuovere i colli di bottiglia in modo da poter fare di più con i Duos eccezionali che abbiamo già. Vogliamo che tu ti concentri – si legge nella mail rivolta a ciascun dipendenti – sul lavoro creativo e sui problemi reali, non sui compiti ripetitivi. Ti sosterremo con più formazione, tutoraggio e strumenti per l’AI nella tua funzione».