Singapore accoglierà in settembre la gara ma già si sta preparanto a illuminare la pista grazie a un’azienda di Forlì: DZ Engineering
Mancano ancora 11 corse (oggi si corre quella in Azerbaijan), ma a Singapore qualcuno sta già iniziando a preparare il circuito della Formula 1. Sono gli ingegneri e tecnici della DZ Engineering, l’azienda italiana che gestisce tutte le tecnologie di illuminazione e comunicazione per la F1 nella Città del Leone.
Tutto è cominciato nel 2007, quando si è iniziato a pensare ad un Gran Premio in notturna. L’azienda allora si chiamava Valerio Maioli, poi nel 2011 è stata acquisita da DZ Engineering, con sede a Forlì. Da 12 anni Roberto Grilli è a capo del progetto, prima come project manager e ora come General Manager dell’azienda
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Il Primo Gran Premio sotto ai riflettori
“Un giorno, nel giugno 2007, il mio capo venne in ufficio e mi chiese se avevo cinque minuti per lui. Quando gli domandai di cosa si trattasse mi disse che dovevamo illuminare una pista di Formula 1. Cinque minuti che sono diventati già 12 anni!” ricorda Roberto. Era la prima gara che si sarebbe corsa in notturna nella storia. Non vi erano precedenti, non esistevano linee guida. La Valerio Maioli (oggi DZ Engineering) aveva già esperienza in Formula 1 avendo sviluppato soluzioni e brevetti per il circus come il primo sistema di comunicazione tra pilota e box. Inoltre, l’azienda si occupava anche di illuminazione, il perfetto partner per la Formula 1 alla quale serviva un’azienda che potesse offrire un sistema completo integrato nella stessa infrastruttura.
“Ci occupiamo dei sistemi di illuminazione e di telecomunicazione del circuito. Sono tutte soluzioni reversibili, nulla rimane sul tracciato cittadino dopo l’evento.. Ad Aprile iniziano le manutenzioni e l’aggiornamento dei sistemi. A Maggio, circa tre mesi e mezzo prima della gara, iniziamo ad installare le infrastrutture. Lo smontaggio impiega circa un mese, dal giorno successivo alla gara”. A Singapore il circuito è interamente cittadino, come quello di Montecarlo. Il centro della città si ferma a Settembre quando c’è la Formula 1 che anima le strade. Rappresenta uno degli eventi più importanti del Paese, tutto dev’essere perfetto.
Sette chilometri di luci
“Ci affidiamo ad un sistema brevettato di controllo dell’illuminazione. In qualsiasi momento possiamo conoscere lo stato di ogni componente dei nostri impianti. In questo modo abbiamo la supervisione totale. Se un proiettore è spento ne conosciamo esattamente i motivi. Per illuminare i 5063 metri di tracciato, servono 1600 corpi illuminanti.
La DZ Engineering si occupa di diversi altri progetti oltre alla Formula 1.Oltre 150 chiese, musei, castelli e luoghi di culto sono illuminati grazie alle loro tecnologie. “Sicuramente il progetto che mi sta più a cuore rimane il circuito di Singapore” conferma Roberto. “Quando abbiamo cominciato eravamo un gruppo di giovani affiatati, quasi tutti coetanei. Con opportunità del genere si cresce professionalmente del 2000% in un anno. Ci vuole bravura, fortuna e la capacità di non mollare”. Roberto ha cominciato la sua carriera grazie ad uno stage organizzato durante le scuole superiori. “La Valerio Maioli (ora DZ Engineering) mi selezionò per uno stage. L’azienda mi fece una proposta per rimanere dopo il diploma come capo cantiere. Rifiutai e continuai gli studi. Lavoravo per loro durante l’estate. Dopo la laurea, mi assunsero come progettista. Ho iniziato con il cacciavite in tasca, dalle basi. Mi è stato molto utile per avere una percezione chiara dei vantaggi e degli svantaggi per ogni singolo progetto. La Formula 1 mi ha sicuramente cambiato la vita. Viaggiare mi ha permesso di rivalutare la mia visione del mondo”.