Alla base della collaborazione tra Repubblica degli Stagisti e MAAM, una nuova visione di sinergia tra vita e lavoro e un modo più efficace per far emergere i talenti
Future@Work mira a cambiare la cultura d’impresa in Italia, portando a collaborare diversi attori del mondo del lavoro. Dalla condivisione di questo principio è partita più di un anno fa la partnership tra la Repubblica degli Stagisti e Life Based Value, la startup innovativa proprietaria del Master MAAM. La collaborazione si rinnova con il lancio del marchio Future@Work, conferito a tutte le aziende che dimostreranno un chiaro impegno verso le categorie fino ad oggi più svantaggiate nel mondo del lavoro: giovani e neomamme. Le prime tre aziende a ottenere il marchio Future@Work sono BIP – Business Integration Partners, Danone Company e Ferrero.
«Noi ci occupiamo ormai da molti anni di valorizzare e dare visibilità alle aziende che vogliono offrire opportunità di qualità ai giovani, e che scelgono di apparire sul nostro sito abbracciando la nostra filosofia di trasparenza e responsabilità» dice Eleonora Voltolina, la giornalista che ha fondato e dirige la Repubblica degli Stagisti. «Quando abbiamo incrociato MAAM abbiamo capito che si basava sullo stesso principio: è stato un colpo di fulmine».
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Sia la Repubblica degli Stagisti, il sito dedicato alla transizione dalla formazione al lavoro che ospita sulla sua piattaforma un network di aziende virtuose con i giovani, sia il Master MAAM che trasforma l’arrivo di un figlio in una palestra di competenze per la vita professionale, combinano in modo innovativo i principi dell’attrazione e valorizzazione dei talenti con quelli della responsabilità sociale d’impresa.
«MAAM è un progetto che può cambiare il mondo» spiega Riccarda Zezza, CEO di Life Based Value e co-autrice del Metodo MAAM: «Le imprese che ci hanno scelto hanno capito che investire sui neo genitori può aumentare la competitività di un’azienda, mentre il rischio che molte aziende ancora corrono è quello di rinunciare a questo capitale umano proprio nella fase della vita in cui le persone diventano potenzialmente più forti, competenti e mature».
«Il nostro impegno è migliorare, un pezzetto alla volta, la cultura di impresa in Italia. Vogliamo diffondere buone pratiche e convincere imprenditori e manager che sfruttare o sottopagare gli stagisti, o demansionare le neomamme, è una strategia perdente, uno spreco di capitale umano» aggiunge Voltolina: «Tra l’altro spesso i temi si intrecciano, perché capita che le giovani donne alle prime esperienze vengano penalizzate in sede di colloquio, o nella loro carriera, proprio per il “timore” che possano avere presto un figlio».
«Con MAAM noi dimostriamo esattamente il contrario: chi diventa genitore – sia le mamme sia i papà – ha l’opportunità di sviluppare delle competenze preziosissime anche per il lavoro» spiega Zezza. «I punti in comune tra l’essere un buon genitore e un buon manager sono molti di più di quanto si possa pensare: questa è la vera rivoluzione di MAAM».
Il progetto Future@Work vuole premiare e rendere visibili quelle aziende che investono davvero nel futuro. Quindi valorizzare i giovani e le donne in azienda, che sono troppo spesso penalizzati. «Il nostro auspicio –concludono Zezza e Voltolina – è che sempre più aziende scelgano la Repubblica degli Stagisti e MAAM: i nostri servizi possono renderle non solo più “buone” e attente ai dipendenti, ma anche più forti sul mercato, più produttive e più innovative».