«L’era in cui stiamo entrando è quella in cui l’intelligenza è rara. Con l’AI, nel prossimo decennio, questa diventerà gratuita». In un’intervista al The Tonight Show condotto da Jimmy Fallon Bill Gates, cofounder di Microsoft, ha affrontato la questione dell’Intelligenza artificiale con le sfide legate al futuro e all’impatto sul lavoro. Quanti giorni, ad esempio, ogni persona dedicherà alla propria occupazione? Secondo il miliardario americano potrebbero essere due o al massimo tre a settimana.
Perché Gates dice che potremmo lavorare due giorni a settimana?
«Con l’AI si risolvono problemi specifici, come il fatto di non avere abbastanza medici o professionisti della salute mentale. Ma porta con sè un grande cambiamento. Come sarà il lavoro? Lavoreremo solo due o tre giorni a settimana?». Secondo Bill Gates è comunque normale che le persone abbiano paura di questi scenari soprattutto perché è un «nuovo territorio».
Con la diffusione dell’AI nei prossimi anni all’interno delle aziende c’è evidentemente il timore legato alla distruzione di molti posti di lavoro. Come si legge in questa analisi dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani “l’OCSE ha intervistato 5.334 lavoratori e manager di 2.053 imprese appartenenti al settore manifatturiero e finanziario di alcuni Paesi avanzati (Austria, Canada, Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito e Stati Uniti). Il 20 per cento dei lavoratori intervistati nel settore finanziario e il 15 per cento in quello manifatturiero hanno affermato di aver conosciuto qualcuno all’interno dell’impresa che ha perso il lavoro a causa dell’AI”.
Si tratterà ovviamente di prendere dimestichezza con le nuove tecnologie, formandosi. “Un recente lavoro di un ampio team di ricercatori del Fondo Monetario Internazionale – si legge sempre nella ricerca – muove dall’ipotesi che nel Regno Unito l’introduzione dell’IA aumenterà la crescita della produttività del lavoro di 1,5 punti percentuali all’anno in media nei primi dieci anni dall’adozione”.