Si chiama Hillary Yip ed è l’imprenditrice più giovane del mondo. Vive ad Hong Kong ed ha creato una app che aiuta i bambini ad imparare le lingue straniere in modo semplice e veloce. Ad oggi conta oltre quattromila utenti in più di venti paesi.
E’ proprio vero la creatività non ha limiti di età. Ce lo dimostra la storia di questa piccola e intraprendente donna di Hong Kong che con un sorriso disarmante e un coraggio disinvolto segna la storia dell’imprenditoria giovanile, perché alla tenera età di 13 anni è già Amministratore Delegato di un’impresa di successo.
Stiamo parliamo di Minor Mynas: un’applicazione pensata per aiutare i più piccoli a imparare le lingue straniere attraverso gli strumenti social: chat e videochiamate.
Il nome dell’azienda prende ispirazione da un merlo indiano: Mynas, un tipico uccello asiatico capace di ripetere molti vocaboli, se si ha la pazienza di insegnarglieli.
Dall’idea d’impresa alla startup di successo
“L’idea mi è venuta nell’estate del 2015, quando stavo imparando il cinese mandarino a Taiwan. Il mio cinese era veramente pessimo quando sono arrivata, ma dopo il programma di scambio linguistico è migliorato notevolmente. Quell’esperienza mi ha segnato in positivo e fatto riflettere”. Dichiara orgogliosa Yip.
Da quella esperienza personale è nata la startup che la ragazzina ha deciso di presentare al pubblico per comprenderne fattibilità e consenso.
Così con un vero e proprio pitch all’Aia Emerging Entrepreneur Challenge (un programma di innovazione e creazione d’impresa per i giovani di Hong Kong) Hillary alla tenera età di 12 anni ha esposto la sua idea davanti ad una giuria di esperti piazzandosi niente poco di meno che al primo posto! Oggi quella sua idea è diventata una startup di successo.
Minor Mynas, la app
L’app, @MinorMynas nata in beta ad ottobre del 2016, è una piattaforma dotata di un sistema di controllo parentale e ad oggi conta oltre quattromila utenti in più di venti paesi.
Hillary ha un doppio ruolo in quanto oltre ad essere una normale bambina di 13 anni che studia alla Kellett School, frequenta le lezioni e vede i suoi amici, e anche l’Amministratore Delegato di Minor Mynas, una piattaforma web educativa che facilita le opportunità di apprendimento linguistico per bambini di tutte le età. Attraverso videochiamate e chat, i bambini possono impegnarsi in conversazioni per apprendere lingue diverse. Il tutto in un dialogo semplice, veloce e naturale.
A chi le domanda della sua idea, parlando dei suoi esordi imprenditoriali, Hillary afferma che Minor Mynas è semplicemente un’estensione naturale della sua creatività. E che bisogna credere fermamente nella propria idea d’impresa. La piccola di Hong Kong tiene ad evidenziare la centralità dei suoi genitori nel raggiungimento di questo primo traguardo, genitori che hanno sempre alimentato la sua fantasia e creatività, senza mai ostacolarla. Anche quando invece di giocare con le altre bambine preferiva scrivere storie e leggere (divora circa 20 libri in una settimana), ricorda le parole di sua madre: “Persegui i tuoi sogni, credi in te stessa, pensa in grande e sii creativa”.
Per risolvere problemi serve creatività
Oggi la giovanissima imprenditrice grazie al suo ruolo di AD è chiamata a partecipare a incontri settimanali con altri imprenditori di calibro della sua città. Sa di essere la più giovane, ma ciò non le crea problemi anche se ammette, la sua età è stata – ed è – un’arma a doppio taglio.
Infatti, se da un lato le ha dato tanto visibilità, dall’altro le ha creato pregiudizi con gli adulti che in diverse occasioni non prendono sul serio le sue parole, in quanto bambina.
“L’imprenditoria ti permette di essere creativa. Non ti confina in un determinato settore: puoi lavorare su qualunque cosa tu desideri, e se ci credi fermamente lascerai il segno”. Dichiara Hillary.
Secondo Yip, esistono diverse correlazioni fra essere creativi e avviare un’attività di lavoro autonomo: “Quando sorgono dei problemi in azienda, devi pensare come risolverli in modo creativo. In genere ci rifletto come se si trattasse di una storia: gli ostacoli ci sono sempre in una azienda, ma esistono anche i modi per superarli. Il mondo non sarebbe tale senza problemi da risolvere”.
Il suo sogno: aiutare i bambini
Il suo sogno è quello di creare una comunità virtuale di bambini, uno spazio per tutti sicuro in cui comunicare, chattare e fare amicizia superando le barriere fisiche, sociali e culturali. “Per i bambini è più facile andare d’accordo perché non hanno tutti gli stereotipi degli adulti. Nel mondo degli adulti ci sono troppi pregiudizi relativi al genere sessuale, alla religione, alla razza. Noi bambini non facciamo queste distinzioni, ed è proprio su queste barriere che voglio lavorare”.
C’era una volta una bambina che con la sua creatività, l’assenza di pregiudizi e un ingenuo coraggio ha creato una startup di successo da zero.
Quanti adulti potrebbero seguire il suo esempio. Tanti.