Dalla startup che ti aiuta a trovare il tatuatore giusto a quella che ti permette di acquistare una formula personalizzata di integratori alimentari. La 12ma edizione del Demo Day
Si è tenuto a Roma il 12esimo Demo Day di Luiss Enlabs, il primo del 2018. Nella nuova sede di Luiss Enlabs, all’interno della Stazione Termini, le startup uscenti dall’ultimo programma di accelerazione dedicato al settore del lifestyle, si sono presentate a una platea di investitori, aziende e stampa.
Ad aprire l’evento, il Ceo e founder di LVenture Group, Luigi Capello che ha snocciolato un po’ di numeri relativi all’attività dell’acceleratore capitolino, nato proprio da una joint venture tra LVenture Group e l’Università Luiss “Guido Carli”, con la partnership di Wind, BNL Gruppo BNP Paribas, Accenture e Sara Assicurazioni.
In questi anni, LVenture ha investito direttamente 10 milioni in startup e 30 milioni sono stati investiti da terzi nelle startup partecipate da LVG. In totale, oltre 1100 posti di lavoro creati con capitali privati. Inoltre, «delle 55 startup in portafoglio, 41 escono dal nostro percorso e l’80% ottengono soldi da investitori terzi e da LVenture», ha raccontato Capello. Che ha concluso il suo intervento ricordando l’importanza della formazione di un ecosistema Italia («In questo modo, in poco tempo si possano trasformare idee di impresa in imprese in grado di realizzare numeri importanti sul mercato») e con tre consigli per gli investitori presenti.
In sintesi, bisogna avere la capacità di gestire il rischio, vedere il fallimento come un’opportunità per crescere e puntare sulle persone («pensare a team eccezionali»). Solo in questo modo si potrà dare alle startup la possibilità di avere successo sul mercato.
Un percorso durato 5 mesi
Quel successo che inseguono (e, in parte, stanno già avendo) i protagonisti dell’ultimo batch di accelerazione. Il Demo Day infatti, arriva dopo un percorso di 5 mesi, durante il quale le startup si concentrano sulla crescita del progetto, coadiuvate dal team di Luiss Enlabs, per arrivare a lanciare il proprio prodotto o servizio sul mercato e generare i primi ricavi.
Le cinque realtà innovative sono state introdotte sul palco da Augusto Coppola, Managing Director di Luiss Enlabs. «Il nostro programma di accelerazione ambisce a prendere startup digitali early stage e dargli una validazione concreta di mercato», ha spiegato Coppola. La sfida è quella di riuscire a generare fatturato in soli 5 mesi. «Il tempo è un fattore critico – ha detto ancora Coppola – Nel nostro percorso, il valore dell’azienda deve crescere ogni 2 settimane».
Del resto, la crescita negli altri Paesi è velocissima. E l’Italia non può essere da meno. «Bisogna investire in Italia e non solo all’estero – specifica però Coppola – perché sono i soldi che fanno crescere le competenza». Gli ha fatto eco anche Matteo Berlucchi, imprenditore di successo, CEO e Co-founder di Your.MD, nel suo intervento: «Sono le startup che fanno vera innovazione, le grandi aziende invece fanno evoluzione», ha spiegato. «È fondamentale supportarle dunque, perché tra qualche anno saranno i grandi player di riferimento internazionali».
Ed ora per le startup che hanno partecipato al percorso di Luiss Enlabs è arrivato il momento di raccogliere un nuovo round di investimento. Ecco perché, attraverso un pitch di soli 5 minuti, ogni team ha presentato il proprio progetto, i risultati raggiunti e gli obiettivi per il futuro. Il tema del Demo day di quest’anno era “Una finestra sul futuro”: «perché le startup anticipano i trend tecnologici che vedremo tra 12/18 mesi», ha detto Augusto Coppola. Vediamo allora quali saranno le novità tecnologiche in arrivo da Luiss Enlabs che troveremo sul mercato nei prossimi mesi.
GenomeUp è una startup che opera nel settore biomedico e sviluppa soluzioni bioinformatiche per fornire una diagnosi e una terapia al paziente grazie allo studio del suo DNA, grazie a tecnologie di intelligenza artificiale proprietarie. Inoltre, il software si interfaccia con il più grande motore di ricerca scientifico del web, PubMed, per aiutare i medici nell definizione della migliore terapia per i propri pazienti.
«Nel mondo ben 300 milioni di persone soffrono di malattie rare di origine genetica – ha spiegato Simone Gardini, ceo e co-founder – La nostra soluzione per mercato b2b agisce di supporto alla decisione clinica: dopo che il medico avrà ricevuto il file del genoma del paziente, sarà il software a leggere i dati e fornire al medico un clinical report in sole 24 ore».
Attualmente, GenomeUp sta collaborando con l’Ospedale Bambino Gesù, che attualmente utilizza la loro piattaforma, e con il Policlinico Tor Vergata. Grazie ad un accordo con l’Università Tor Vergata saranno i primi fornitori di questo tipo di analisi e sono alla ricerca di 300mila euro per sviluppare il progetto e allargare i loro rapporti con varie realtà cliniche a livello mondiale.
Trovare il tatuatore adatto al proprio stile e in grado di realizzare il concept desiderato: è questa la mission di Inkdome, startup nata dalla passione per i tatuaggi di Eric Larsen e Alessandro Cordova. La loro piattaforma infatti, permette di raggiungere in maniera semplice i migliori artisti e professionisti del settore. «Siamo il tattoo studio virtuale più grande del mondo», ha spiegato Eric Larsen, ceo di Inkdome.
«Per garantire tatuaggi di qualità: la piattaforma ti accompagna nella selezione del tatuatore perfetto per noi, con consigli mirati e personalizzati attraverso un assistente virtuale», prosegue Larsen. Il suo team infatti ha realizzato un BOT che, seguendo le indicazioni e le esigenze dell’utente, l’algoritmo elabora le indicazioni dell’utente, suggerisce una selezione di professionisti adatti a realizzare il tattoo e li mette in contatto con loro. Inkdom percepisce il 10% su ogni tatuaggio prenotato tramite la piattaforma.
In Italia si spendono ogni anno 300 milioni di euro in tatuaggi. L’obiettivo per INkdom è l’internazionalizzazione, a partire dalla Spagna, un mercato da 1.6 miliardi nel 2017. Inoltre Larsen ha presentato Zocky, un algoritmo di Image Recognition che verrà lanciato nei prossimi mesi, insieme a un servizio di realtà aumentata per provare i tatuaggi prima di recarsi dal tatuatore. Richiesti: 250mila euro di investimenti.
Il laboratorio interattivo di MyLab Nutrition permette a tutti di creare ed acquistare la propria formula personalizzata di integratori alimentari sportivi in comode bustine tascabili consegnate a domicilio in 24 ore.
Basta accedere al sito, per creare da zero il proprio integratore (per i più esperti) scegliendo grammo per grammo i componenti che compongono la propria formula personalizzata, quelli alle prime armi invece possono richiedere una consulenza gratuita per decidere quale integratore prendere e con quali dosaggi.
Gianluca Perra, ceo e co-founder: «In soli 5 mesi abbiamo raggiunto ben 50mila euro di fatturato». My Lab Nutrition ha il 40% sul venduto: nell’ultimo mese sono stati effettuati 300 euro di ordini sulla piattaforma (43 euro l’ordine medio). Investimenti richiesti: 300mila euro.
Valentina Cerolini, ceo e co-founder: «Tutto è iniziato quando dovevo arredare la mia casa e sognavo degli elementi d’arredo ma con prezzi non accessibili e trovavo soltanto imitazioni di bassa qualità. Allora mi sono chiesta: il design quello autentico, vero, è un sogno accessibile per tutti? La risposta è no».
Da qui nasce Deesup, il primo marketplace italiano del design firmato di seconda mano. La sua missione è valorizzare gli oggetti di design di cui non si ha più bisogno e portare i grandi marchi nelle case di tutti. L’offerta proviene da privati e show-rooms che hanno l’esigenza di vendere o rinnovare e si rivolge a chi è alla ricerca di prodotti unici e iconici per arredare i propri spazi.
Il mercato dell’arredamento vale 350 miliardi di dollari nel mondo, 38 quello del luxury a cui si riferisce la startup, che trattiene il 25% su ogni vendita. Il 46% del traffico arriva dall’estero (che equivale al 30% del fatturato). Il team di Deesup, composto da sei persone, è impegnato ora nel processo di internazionalizzazione e per riuscirci è alla ricerca di 350mila euro.
Tramite il sito è possibile utilizzare l’assistente virtuale di Shampora che analizza, tramite domande specifiche, i capelli, le esigenze e i desideri del cliente per creare, grazie a un algoritmo proprietario, prodotti su misura per i capelli di ogni donna.
“Il trend è quello della personalizzazione “one to one” – spiega il ceo Manuel Corona – nel mercato dell’healtcare la soluzione è Shampora, uno shampoo e un balsamo su misura per ogni donna grazie al nostro assistente virtuale”.
Inoltre, è possibile lasciarsi aiutare da un hair stylist presso uno dei saloni di parrucchiere affiliati a Shampora, per creare il proprio prodotto su misura
Il mercato del beauty in Europa ha un giro d’affari enorme, pari a 75 miliardi di euro (10 miliardi in Italia). In un mese e mezzo Shampora ha generato oltre 7000 euro di revenue e stretto accordi di collaborazione con 11 saloni di bellezza ottenendo circa 700 euro di revenue. Il team è ora alla ricerca di investimenti per 300mila euro, per aumentare la capacità di produzione e il numero saloni affiliati.