«Nel 2021 alti funzionari dell’amministrazione Biden, inclusa la Casa Bianca, hanno ripetutamente fatto pressione sui nostri team per mesi per censurare alcuni contenuti relativi al Covid-19». Questo il duro j’accuse che Mark Zuckerberg, numero 1 di Meta – holding dei social Facebook e Instagram – rivolge alla Casa Bianca a poche settimane dalle presidenziali di novembre.
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Mark Zuckerberg just admitted three things:
— House Judiciary GOP 🇺🇸🇺🇸🇺🇸 (@JudiciaryGOP) August 26, 2024
1. Biden-Harris Admin "pressured" Facebook to censor Americans.
2. Facebook censored Americans.
3. Facebook throttled the Hunter Biden laptop story.
Big win for free speech. pic.twitter.com/ALlbZd9l6K
Sul Covid Zuckerberg parla di censure di Stato?
Lo si apprende da una lettera che il creatore di Facebook inviso a Donald Trump per la sua decisione di bandirlo dai social del Gruppo, ha indirizzato alla Commissione giustizia della Camera dei rappresentanti.
«Ritengo che la pressione del governo sia stata sbagliata e mi rammarico di non essere stati più espliciti al riguardo» ha aggiunto Zuckerberg, ammettendo di essersi pentito di alcune delle scelte compiute da Meta in quella situazione emergenziale: «oggi non lo rifaremmo».
Con riferimento alle pressioni esercitate sul Gruppo nel 2021 da alti boiardi di Stato e dalla stessa Casa Bianca il numero 1 di Meta sottolinea che i contenuti eliminati erano anche «di carattere umoristico o satirico». Zuckerberg scrive che dall’amministrazione Biden «hanno manifestato frustrazione verso i nostri team quando non siamo stati d’accordo».