È iniziata da pochi giorni l’esperienza on the road per i nostri 30 ricercatori, tra le prime tappe del programma eccoci a Bologna. Ad ospitarci la Fondazione Alsos, cornice ideale per lo speciale incontro organizzato con Romano Prodi – ex Primo Ministro italiano ed ex Presidente della Commissione Europea – e Bill Emmott – ex Direttore di The Economist.
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Una conversazione attenta e lungimirante, alla quale abbiamo lavorato di concerto e che solo pochi mesi fa non pensavamo si potesse tradurre in un’occasione così unica per esplorare insieme il ruolo che l’Italia può svolgere in Europa e nel mondo, così come punti di forza e debolezza del tessuto economico e sociale del nostro Paese, oltre ad esaminare le sfide più urgenti per il futuro.
Per Prodi l’Ue è al centro
Fin da subito una bellissima energia e grande coinvolgimento da parte del Presidente Romano Prodi che, dopo un approfondito confronto con i ricercatori sulla forza industriale del nostro Paese e sulle difficoltà connesse all’instabilità politica che ha contraddistinto lunghi tratti della storia politica italiana dal dopoguerra ad oggi, si è soffermato sull’importanza dell’integrazione europea al fine di permettere all’Italia di continuare a giocare un ruolo da protagonista nel mondo.
Ci ha inoltre condotti a comprendere spirito e ideali con cui ha guidato l’Italia e la Commissione Europea e soprattutto, su un livello più personale, ci ha incoraggiati a coltivare la nostra apertura e flessibilità culturale, fondamentali per affrontare positivamente i cambiamenti portati dal progresso, nonché lo spirito di squadra e l’onestà intellettuale.
Bill Emmot punta sulla meritocrazia
Temi ripresi anche dall’ex direttore dell’Economist Bill Emmott, che abbiamo avuto in collegamento, secondo cui un maggiore impegno del nostro Sistema Paese sul tema della meritocrazia rimane centrale per il recupero di competitività della nostra economia e società.
La stessa situazione, paragonata da Emmott a quella di un altro Paese di grande tradizione ed innovazione come il Giappone, a cui ha dedicato come per l’Italia una grande attenzione nel corso della propria carriera e che con l’Italia condivide forza e creatività manifatturiera, ma anche importanti sfide sul piano demografico e del debito pubblico.
Un momento di contaminazione importante che gli stessi partecipanti hanno vissuto in modo intenso, colpiti da come entrambi abbiano posto l’accento sulla necessità di essere squadra, di quanto sia fondamentale sentirsi parte della collettività. A fare una riflessione, una delle nostre ricercatrici: «Mi è piaciuto molto il modo in cui Romano Prodi si è rivolto a noi. Ho apprezzato le sue parole su quanto sia importante per un presidente del Consiglio avere intorno a sé non dei semplici esecutori, ma persone capaci di dire sempre la verità e mettere in discussione le proprie convinzioni».
«Ci ha fatto capire – ha aggiunto – che a prescindere dal successo, dall’intelligenza e dalla realizzazione di ogni persona, nessuno è in grado di prevedere il futuro o di avere tutte le risposte. Dobbiamo cercare di creare legami, alleanze, comunicare apertamente e rispettarci a vicenda nonostante le nostre differenze. E speriamo davvero di poter essere in grado di risolvere i problemi e affrontare le sfide – insieme!»
Siamo davvero felici e grati all’ex presidente del Consiglio Romano Prodi e all’amico Bill Emmott, che è stato tra i primi sostenitori del nostro progetto, per l’opportunità di questo confronto sincero e visionario. Abbiamo ricevuto tutti una grande testimonianza non solo sotto il profilo accademico e dell’esperienza politica, ma anche quello umano. Il cambiamento e la leadership richiedono non solo una capacità di visione ma anche di apertura culturale, quest’ultima essenziale per il progresso della ricerca e per cogliere le opportunità che il futuro continuerà ad offrire al nostro Paese ed alle nuove generazioni.